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Una cuvée rotonda e minerale, prodotta nelle vigne del villaggio della famiglia Maillard. Maggiori informazioni
Degustare un Chorey Blanc è un po’ un’impresa eroica in questa denominazione dominata dal pinot noir. Questa cuvée è prodotta in suoli ricchi di calcare e marne risalenti all’epoca del Giurassico medio e superiore.
In vigna, la coltivazione segue i principi dell’agricoltura sostenibile e il calendario lunare, per consentire alle piante di respirare e ottenere così il miglior frutto. Dopo le vendemmie manuali, vengono selezionati i migliori grappoli per la fase di pressatura. Il mosto viene poi trasferito nei tini per la sfecciatura, e successivamente viene fatto maturare in barrique da 228 litri per 12/18 mesi. Durante l’invecchiamento, il bâtonnage consente di rimettere le fecce in sospensione per arricchire il vino.
Al calice, si presenta con un bel colore giallo pallido. All’olfatto, invece, ritroviamo note floreali e minerali, tipiche dello chardonnay. Vi consigliamo di degustare questa cuvée rotonda ed equilibrata durante l’aperitivo.
Chorey-lès-Beaune Maillard et Fils (Domaine) si serve ad una temperatura di 12°C. Si abbina perfettamente con i seguenti piatti: Crostini fromage de chèvre et amandes, Sardines escabèche, Fourme de Montbrison.
Degustare un Chorey Blanc è un po’ un’impresa eroica in questa denominazione dominata dal pinot noir. Questa cuvée è prodotta in suoli ricchi di calcare e marne risalenti all’epoca del Giurassico medio e superiore.
In vigna, la coltivazione segue i principi dell’agricoltura sostenibile e il calendario lunare, per consentire alle piante di respirare e ottenere così il miglior frutto. Dopo le vendemmie manuali, vengono selezionati i migliori grappoli per la fase di pressatura. Il mosto viene poi trasferito nei tini per la sfecciatura, e successivamente viene fatto maturare in barrique da 228 litri per 12/18 mesi. Durante l’invecchiamento, il bâtonnage consente di rimettere le fecce in sospensione per arricchire il vino.
Al calice, si presenta con un bel colore giallo pallido. All’olfatto, invece, ritroviamo note floreali e minerali, tipiche dello chardonnay. Vi consigliamo di degustare questa cuvée rotonda ed equilibrata durante l’aperitivo.
La famiglia Maillard è parte della viticoltura della Borgogna dal 1766. Nel 1952 Daniel Maillard, padre di Pascal, decise di dedicarsi esclusivamente a questa attività, concentrando i suoi sforzi per far crescere la tenuta e produrre le sue cuvée nel rispetto del terroir e del suolo. La proprietà passo quindi da due ettari agli attuali 19, ripartiti nei comuni di Aloxe-Corton, Pommard, Beaune, Ladoix-Serrigny, Chorey-les-Beaune, Meursault, Volnay, Savigny-les-Beaune…
Tanto nelle vigne quanto in cantina si seguono i metodi tradizionali, anche se Pascal fa di tutto per evitare i vari trattamenti. Tutte le cuvée, classificate a partire dalla denominazione regionale fino ai Grand Cru, sono realizzate in modo meticoloso, dalla selezione delle uve, passando per la vinificazione fino all’invecchiamento in botti di rovere da 228 litri...
Se avrete l’occasione di fare un tour in zona, non perdete una visita della cantina, con un magnifico pozzo che funge da tavola di degustazione. Nel complesso si tratta di una gemma della Borgogna dai prezzi ancora contenuti.
Leggere l’articolo del blog relativo al Domaine Maillard père & fils
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