• Rosso 14/20
  • Bianco secco 14/20
  • Blanc liquoreux 15/20

Nel 2013, Bordeaux ha senza dubbio conosciuto la sua annata più difficile da molto tempo. Le condizioni climatiche hanno messo a dura prova la vigna e gli uomini che la lavorano. Come un po' dappertutto, la primavera fresca e umida ha favorito l'insorgenza di malattie (peronospora e oidio) e una fioritura eterogenea. Un'estate normale ha ridato qualche speranza, ma settembre e ottobre sono stati mesi molto difficili, con un mix di umidità e calore che ha provocato attacchi folgoranti di muffa, costringendo la maggior parte dei produttori al “si salvi chi può”. I più rigorosi hanno dovuto selezionare rigidamente una vendemmia dalla maturità incerta per poter produrre vini senza deviazioni aromatiche dovute alla muffa.
Le migliori tenute hanno avuto l'intelligenza di non cercare nella vinificazione ciò che la natura non era in grado di offrire. Limitando le estrazioni e gli affinamenti, alcuni châteaux hanno proposto dei vini forse un po' atipici per il loro aspetto delicato e fruttato, ma piacevoli da bere, mentre i produttori che si sono accontentati di seguire le procedure consuete, si sono ritrovati con vini amari e dal sapore terribilmente vegetale. Il consumatore dovrà quindi essere prudente nelle sue scelte. Non c'è una regione bordolese in rosso che si distingue meglio o peggio delle altre. È piuttosto la qualità della viticoltura e l'intelligenza della vinificazione a fare la differenza tra le varie tenute.
Come accade spesso nelle annate dalla maturazione difficile, sono i bianchi secchi ad avere la meglio. Pur senza eccessi, i bianchi di Pessac-Léognan, ad esempio, si distinguono per la bella finezza e l'acidità che conferiscono loro una piacevole freschezza aromatica, anche se sono vini che dovranno essere consumati in gioventù.
Il più bel successo dell'annata è senza dubbio quello dei vini dolci, che dopo un 2012 molto difficile ritrovano il loro splendore l'anno successivo grazie ad un finale d'autunno che ha favorito il benefico sviluppo della Botrytis, producendo vini con una bella acidità, più freschi che connotati da aromi canditi, e con un buon potenziale di invecchiamento.