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Questo vino è ideale per accompagnare piatti a base di pesce... ma non è tutto! È anche il frutto del lavoro di un viticoltore talentuoso, impegnato nella coltivazione biodinamica e nella vinificazione naturale. Un capolavoro! Maggiori informazioni
Dopo aver rilevato 3 ettari di vigne nel 2005, avviando così la sua attività vinicola, Jonathan Pabiot si è orientato verso una coltivazione sostenibile. Questo Pouilly-Fumé ne è la dimostrazione. Il sauvignon blanc che compone la cuvée è coltivato nel rispetto dei principi biologici e biodinamici, quindi senza sostanze chimiche, arando i terreni e con rese basse che favoriscono maturità, concentrazione e complessità. Qual è l’idea? Permettere al vino di esprimere tutta la sua raffinatezza, freschezza ed eleganza. Una scommessa vinta. In cantina le uve vengono pressate a bassa temperatura al fine di preservare la freschezza del vitigno nobile locale. Anche la sfecciatura avviene a freddo e la fermentazione è avviata dai lieviti indigeni. Il vino viene infine imbottigliato senza chiarifica né filtrazione.
La degustazione rivela un vino perfetto per essere bevuto giovane, caratterizzato da un bel colore giallo pallido con riflessi verdi, note minerali, vegetali e agrumate. La cuvée, vivace ed energica, presenta un attacco schietto e persiste a lungo su sentori minerali, quasi affumicati. Accompagnerà perfettamente i piatti a base di pesce.
Pouilly-Fumé Elisa (anciennement Prélude) Jonathan Didier Pabiot si serve ad una temperatura di 12°C. Si abbina perfettamente con i seguenti piatti: Tartare de saumon au gingembre , Gratin de courgette au parmesan, Saumon au four.
Dopo aver rilevato 3 ettari di vigne nel 2005, avviando così la sua attività vinicola, Jonathan Pabiot si è orientato verso una coltivazione sostenibile. Questo Pouilly-Fumé ne è la dimostrazione. Il sauvignon blanc che compone la cuvée è coltivato nel rispetto dei principi biologici e biodinamici, quindi senza sostanze chimiche, arando i terreni e con rese basse che favoriscono maturità, concentrazione e complessità. Qual è l’idea? Permettere al vino di esprimere tutta la sua raffinatezza, freschezza ed eleganza. Una scommessa vinta. In cantina le uve vengono pressate a bassa temperatura al fine di preservare la freschezza del vitigno nobile locale. Anche la sfecciatura avviene a freddo e la fermentazione è avviata dai lieviti indigeni. Il vino viene infine imbottigliato senza chiarifica né filtrazione.
La degustazione rivela un vino perfetto per essere bevuto giovane, caratterizzato da un bel colore giallo pallido con riflessi verdi, note minerali, vegetali e agrumate. La cuvée, vivace ed energica, presenta un attacco schietto e persiste a lungo su sentori minerali, quasi affumicati. Accompagnerà perfettamente i piatti a base di pesce.
La storia della tenuta Jonathan Didier Pabiot risale al 2005, quando Jonathan Pabiot ha rilevato 3 ettari di terre da suo nonno. Nel 2006, ha scelto pratiche più qualitative staccandosi dallo stile tipico della regione. Fin dalla prima annata ha privilegiato le rese basse e metodi biologici. Nel 2010 si è associato con suo padre, proprietario di circa 15 ettari, e la tenuta è stata ribattezzata con il nome di Jonathan Didier Pabiot. Nello stesso anno i loro 20 ettari hanno ottenuto la certificazione biologica. La superficie vitata è costituita per l’80% da sauvignon blanc e per il 20% da chasselas, un’antica varietà dalla quale Jonathan produce una cuvée esclusiva e di grande qualità. Nel 2010 Jonathan ha iniziato ad adottare metodi biodinamici, fino ad ottenere nel 2016 la certificazione ufficiale. Il suo obiettivo è quello di produrre vini vivaci e dinamici che, pur contenendo meno prodotti chimici possibile, restano puri, equilibrati e dal profilo verticale. Insomma, dei vini che esprimano tutta la freschezza e l'eleganza di questo terroir composto da marna e caillottes. Nel processo di vinificazione non vengono utilizzate sostanze chimiche, a parte una leggera solfitazione prima dell'imbottigliamento. Utopia è la cuvée naturale della tenuta e ha permesso al viticoltore di sperimentare e capire i vini prodotti senza l’aggiunta di sostanze chimiche. Quella del 2017 è stata la prima annata ad essere commercializzata. Con l'obiettivo di produrre vini di grande qualità, Jonathan predilige l’utilizzo di contenitori nobili come il legno o la terracotta (anfora). Per quanto riguarda la vigna, il terreno viene arato in primavera per poi permettere all’inerbimento naturale di equilibrare il suolo e di favorire una biodiversità unica. Non viene utilizzato alcun fertilizzante e il compost viene usato solo quando necessario. La spollonatura e la sfogliatura permettono alle uve di raggiungere una buona maturità fenolica. Durante la vinificazione viene effettuata una lunga pigiatura a temperature basse, mentre la sfecciatura è praticata a freddo. Per la fermentazione si usano lieviti indigeni e talvolta i vini svolgono la malolattica. Il vino non è né filtrato né chiarificato e viene imbottigliato con una leggera setacciatura.
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