Un orange wine prodotto da Foradori a partire da uve pinot gris fatte macerare in anfora per 8 mesi. Tanto delizioso quanto sorprendente! Maggiori informazioni
Fuoripista è un orange wine prodotto in collaborazione con Marco Devigili, un viticoltore biodinamico del Campo Rotaliano. Questa cuvée, creata nel 2014, è il primo pinot gris della tenuta e proviene da vigne coltivate su terreni sabbiosi. La vendemmia avviene interamente a mano, la fermentazione si svolge con lieviti indigeni e con uve diraspate. La macerazione sulle bucce è eseguita in anfora e dura 8 mesi. Le bucce vengono eliminate mediante il travaso e successivamente il vino invecchia per due mesi in botti di acacia. Prima dell’imbottigliamento, il vino non viene né chiarificato né filtrato, si aggiunge solo una piccola dose di solforosa. Alla degustazione la cuvée si presenta molto equilibrata (nonostante i suoi tannini), ricca, verticale e particolarmente aromatica. Scopriamo, ad esempio, eleganti note amare e aromi di arancia rossa e albicocca. Un vino da degustare con un tagliere di formaggi.
Vigneti delle Dolomiti IGT Fuoripista Pinot Grigio Elisabetta Foradori si serve ad una temperatura di 11°C. Si abbina perfettamente con i seguenti piatti: Spaghettis à la poutargue, Coq au riesling, Grillades au fromage.
Fuoripista è un orange wine prodotto in collaborazione con Marco Devigili, un viticoltore biodinamico del Campo Rotaliano. Questa cuvée, creata nel 2014, è il primo pinot gris della tenuta e proviene da vigne coltivate su terreni sabbiosi. La vendemmia avviene interamente a mano, la fermentazione si svolge con lieviti indigeni e con uve diraspate. La macerazione sulle bucce è eseguita in anfora e dura 8 mesi. Le bucce vengono eliminate mediante il travaso e successivamente il vino invecchia per due mesi in botti di acacia. Prima dell’imbottigliamento, il vino non viene né chiarificato né filtrato, si aggiunge solo una piccola dose di solforosa. Alla degustazione la cuvée si presenta molto equilibrata (nonostante i suoi tannini), ricca, verticale e particolarmente aromatica. Scopriamo, ad esempio, eleganti note amare e aromi di arancia rossa e albicocca. Un vino da degustare con un tagliere di formaggi.
Elisabetta Foradori appartiene alla nuova generazione di viticoltori italiani che hanno guidato il rinnovamento del panorama vinicolo all’insegna del rispetto dell’ambiente. Alla morte del padre nel 1984, la giovane Elisabetta Foradori, appena ventenne, decide di prendere in mano la gestione dei 26 ettari della tenuta di famiglia, fondata nel 1901 e situata ai piedi delle Dolomiti.
In tutti questi anni, Elisabetta ha rivalorizzato in particolar modo il grande vitigno nero della regione, il teroldego. Stanca dei metodi orientati alla quantità da cui si vede circondata, nel 2002 decide di convertire l’azienda all’agricoltura biodinamica (certificazione Demeter ottenuta nel 2009) per dare una nuova purezza ai suoi vini. Inoltre, negli ultimi anni Elisabetta Foradori si è impegnata a rivalorizzare un altro vitigno bianco autoctono caduto nell’oblio: la nosiola. Perennemente in cerca di un’identità per i suoi vini, Elisabetta vinifica alcune cuvée in anfore di terracotta da 400 litri.
Oggi la tenuta è senza dubbio la più apprezzata del Trentino, e Elisabetta Foradori è ritenuta una delle più importanti viticoltrici italiane. Un’etichetta da non perdere, una delle aziende italiane preferite da iDealwine per la finezza dei suoi vini.
Leggere l’articolo del blog relativo alla tenuta Elisabetta Foradori
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