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Un blanc de noirs complexe mais frais à la fois signé par une maison emblématique de Champagne. Un vin de gastronomie, assurément. Maggiori informazioni
PN AYC 18 Bollinger si serve ad una temperatura di 10°C. Si abbina perfettamente con i seguenti piatti: Velouté de soupe au parmesan, Sauté de porc aux champignons, Omelette baveuse à la truffe blanche et au fromage.
Célèbre maison champenoise qui a vu le jour dans la première partie du 19ème siècle, la maison Bollinger nous révèle ici la cuvée PN AYC 18. Un nom bien étonnant qui nous révèle qu’elle est un blanc de noirs réalisée à partir de pinot noir cultivé au sein de différents terroirs du Grand Cru d’Aÿ-Champagne. Celui-ci se situe aux abords de la Montagne de Reims, elle-même réputée être un terrain favorable à la culture de ce cépage noble.
Pour le réaliser, la maison Bollinger a laisser la fermentation malolactique se faire et a élevé particulièrement longuement (plus de deux fois le temps prescrit par le cahier des charges de l’appellation, soit plus de 6 ans) son vin, en partie sous bois. Ce dernier a ensuite été dosé « extra-brut » (entre 0 et 6 grammes de sucre par litre).
La dégustation nous dévoile un bel équilibre entre maturité et acidité noble naturelle. Le vin est doté d’une robe jaune tirant vers le bronze qui libère un parfum riche et complexe. Aux côtés de notes fruitées (pomme, coing) se mêlent celles de miel, d’agrumes confits, de pâte d’amande et d’épices douces. Ainsi introduite, la bouche se révèle profonde, ample, animée par une belle fraîcheur et des bulles fines. Voici un champagne qui trouvera une place de choix à table.
"Prima di essere un grande Champagne, Bollinger è innanzitutto un grande vino". È innegabile, esiste uno spirito Bollinger, certamente nei vini, ma anche ad Aÿ. La dedizione e la serietà delle persone che lavorano alla creazione di questi grandi vini, contribuiscono in modo determinante al loro successo. Bollinger è anche una delle rare maison di Champagne che dalla sua creazione, nel 1829, ha conservato un carattere familiare. La maison è stata fondata da Athanase de Villermont, che aveva ereditato dei vigneti in Champagne, Joseph Bollinger, un commerciante di origine tedesca e Paul Renaudin, originario della Champagne e appassionato di vini. Le famiglie Bollinger e Villermont unirono i loro destini insieme alla loro professione, con il matrimonio di Joseph Bollinger e Louise-Charlotte, figlia di Athanase. I loro figli erediteranno poi la maison. La proprietà gestisce un vigneto di 163 ettari situato, per oltre l'80%, in territori classificati come Grand e Premier Cru, e fornisce oltre il 60% del fabbisogno di uva. Una delle particolarità di questa maison è il ruolo preponderante del pinot noir, che dona una bella vinosità agli champagne. Un'altra particolarità della maison: parte dei vini di riserva fermentati in legno è poi conservata in magnum con tappo in sughero, dai 5 ai 12 anni, prima di essere utilizzata negli assemblaggi. Infine, per quanto riguarda la gestione, Ghislain de Mongolfier ha passato il testimone nel settembre 2007 a Jérôme Philipon che ha lavorato nella scia del suo predecessore, pur imprimendo il suo stile, fino a gennaio 2017. L’esperienza è stata ben trasmessa, non c'è dubbio che il marchio continua a brillare nel cielo stellato della Champagne.
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