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Questa è la prova in bottiglia che queste denominazioni di vini bianchi dolci possono produrre Ronceray secchi di altissima qualità! Maggiori informazioni
Quella di questo Ronceray è una lunga storia. Infatti, è il nome dato ai bianchi secchi prodotti nelle denominazioni Chaume Premier Cru e Quarts-de-Chaume Grand Cru. Si riferisce direttamente alle monache dell'abbazia di Ronceray che vi abitavano nell'XI secolo. Come puntualizzano i viticoltori che si sono battuti per il riconoscimento della denominazione, in questa zona non si producono solo vini dolci.
Il terreno è ricco di scisto, spilite e arenaria e la tenuta possiede quasi 4 ettari di vigne in questa splendida area. I vigneti hanno in media 35 anni e le uve vengono raccolte a mano e trasportate in piccole cassette per proteggerle il più possibile fino al loro arrivo in cantina. Dopo una pigiatura lenta a freddo, avviene la fermentazione e poi il 30% del mosto viene travasato in botti di rovere di Borgogna. Il vino viene poi invecchiato per 12 mesi, con uno svolgimento parziale della malolattica.
È una vera delizia, una cuvée corposa e morbida, perfettamente equilibrata e con la giusta mineralità, che dona un tocco salino al finale.
Anjou Ronceray Château de Plaisance si serve ad una temperatura di 12°C. Si abbina perfettamente con i seguenti piatti: Homard frais, Poularde aux morilles, Turbot grillé.
Quella di questo Ronceray è una lunga storia. Infatti, è il nome dato ai bianchi secchi prodotti nelle denominazioni Chaume Premier Cru e Quarts-de-Chaume Grand Cru. Si riferisce direttamente alle monache dell'abbazia di Ronceray che vi abitavano nell'XI secolo. Come puntualizzano i viticoltori che si sono battuti per il riconoscimento della denominazione, in questa zona non si producono solo vini dolci.
Il terreno è ricco di scisto, spilite e arenaria e la tenuta possiede quasi 4 ettari di vigne in questa splendida area. I vigneti hanno in media 35 anni e le uve vengono raccolte a mano e trasportate in piccole cassette per proteggerle il più possibile fino al loro arrivo in cantina. Dopo una pigiatura lenta a freddo, avviene la fermentazione e poi il 30% del mosto viene travasato in botti di rovere di Borgogna. Il vino viene poi invecchiato per 12 mesi, con uno svolgimento parziale della malolattica.
È una vera delizia, una cuvée corposa e morbida, perfettamente equilibrata e con la giusta mineralità, che dona un tocco salino al finale.
Lo Château de Plaisance vanta oltre un secolo di storia. Appartenuto alla famiglia Rochais dal 1960, venne poi rilevato da una giovane viticoltrice di 32 anni originaria di Anjou, che all’epoca era in dolce attesa. Vanessa Cherruau, con l’appoggio di un investitore, si lanciò così nella sfida di riprendere in mano questa meravigliosa tenuta, situata su alcuni eccezionali terroir di Anjou: Chaume 1er cru, Quarts-de-Chaume Grand Cru e Savennières. Il vitigno dominante è lo chenin, che viene prodotto sia secco – la cuvée Ronceray ne è il miglior esempio – sia dolce. Altro piccolo orgoglio è rappresentato dal cabernet franc e dal cabernet sauvignon, gli unici vitigni rossi piantati sulla celebre Butte de Chaume. La vinificazione è l’invecchiamento sono effettuati sempre in modo tale da mettere in risalto i terroir e le parcelle.
L’etica di lavoro della tenuta è da manuale di enologia: agricoltura biologica, biodinamica, poco zolfo, riforestazione, reintroduzione della biodiversità, protezione dei terreni, uguaglianza e rispetto dei collaboratori, ma anche buon umore e fantasia. Il motto dello Château de Plaisance non potrebbe riassumere meglio questa filosofia: «Chaume must go on!»
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