Un vino dall’eccezionale potenziale di invecchiamento. Spesso chiuso in gioventù, questo Hermitage sviluppa un bouquet aromatico e un livello di complessità quasi senza eguali in tutta la denominazione. Maggiori informazioni
Hermitage Jean-Louis Chave si serve ad una temperatura di 16°C. Si abbina perfettamente con i seguenti piatti: Gibiers, Côte de boeuf braisée, Poularde truffée.
L'opinione della critica…
The greatest wines Chave has produced since 2003 are the two cuvees of 2009 Hermitage. The 2009 Hermitage exhibits a black/purple color along with a sumptuous nose of roasted meats, ground pepper, black currants, blackberry jam, and subtle smoke and licorice. The extraordinary bouquet is followed by a wine of extravagant intensity as well as tremendous focus and precision. While not as powerful as the blockbuster 2003, the amazing 2009 may turn out to be a modern day version of their magnificent 1990 (which is drinking incredibly well at present). Anyone who loves Hermitage and has a cold cellar should be lining up to get a few bottles of this beauty.
L’Hermitage rosso del Domaine Chave si distingue dagli altri cru della denominazione per il suo percorso piuttosto singolare: in gioventù è spesso molto chiuso e non lascia presagire una grande evoluzione, dopo un po’ di tempo invece, anche molti anni, si apre e si trasforma completamente. Gli intenditori pazienti scoprono allora un vino che esprime il meglio di sé, dall’eccezionale potenziale di invecchiamento che arriva anche a 50 anni per le annate migliori. Ampio e concentrato, magnificamente complesso e sofisticato, questo vino sviluppa un ricco bouquet aromatico che va dal ribes e la prugna alle note affumicate, grigliate, speziate e di cuoio.
La famiglia Chave pratica la viticoltura nella regione del Rodano da diversi secoli, grazie a un signore locale che concesse loro delle terre alla fine del XV secolo. Jean-Louis Chave, figlio di Gérard, oggi dirige questa tenuta leggendaria della collina dell’Hermitage e continua a fissare obiettivi sempre più ambiziosi. L’ultima sfida affrontata: l’acquisizione del Clos Florentin nel 2009, tenuta che era stata devastata dalla fillossera. Negli anni ’90 Jean-Louis Chave ha acquisito anche delle parcelle sul pendio di Bachasson, situato nella denominazione Saint-Joseph. La tenuta desidera esprimere il meglio dei propri terroir, senza selezione parcellare o “super cuvée”. Viene fatta però una sola eccezione: la cuvée Cathelin, dal nome di un amico defunto del proprietario. Questa cuvée è prodotta sono nelle grandi annate e il volume di produzione non va oltre le 2.000 bottiglie. Jean-Louis Chave oggi cerca di tramandare lo stile dei vini della tenuta, restando fedele alle pratiche tradizionali che ne hanno costruito la reputazione: controllo delle rese, nessun uso di erbicidi e di concimi artificiali, vendemmie rimandate il più possibile per raggiungere una maturazione perfetta e vinificazione con un intervento minimo per lasciare che i vini si esprimano in maniera naturale. Il raccolto di ogni parcella è vinificato e lasciato a maturare in maniera indipendente, per permettere che ne vengano espresse tutte le peculiarità, indispensabili per garantire che l’assemblaggio finale risulti di una gradevole complessità.
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