Fruttato e floreale, questo vino del Sud offre un profilo equilibrato e leggero, nonostante la sua ricchezza. Maggiori informazioni
Grenache blanc, rolle, roussanne, chardonnay e muscat à petits grains danno vita a questo magnifico vino che può essere degustato da solo o insieme a degli antipasti freddi. Atipico e unico, cambia profilo nel corso della sua areazione e della degustazione. Le vigne, che hanno una ventina d’anni, sono state coltivate seguendo il metodo biologico. Le uve sono state sottoposte a pressatura diretta con lieviti indigeni, a fermentazione in vasche di cemento e a fermentazione malolattica. Il vino è stato poi invecchiato un anno su fecce fini in barrique, e poi ancora un anno in vasche. Infine, è stato imbottigliato senza collaggio e filtrazione.
Vin de France Le Grand Blanc Henri Milan si serve ad una temperatura di 11°C. Si abbina perfettamente con i seguenti piatti: Homard grillé au beurre salé, Rôti de lotte, Poulet de Bresse rôti.
Grenache blanc, rolle, roussanne, chardonnay e muscat à petits grains danno vita a questo magnifico vino che può essere degustato da solo o insieme a degli antipasti freddi. Atipico e unico, cambia profilo nel corso della sua areazione e della degustazione. Le vigne, che hanno una ventina d’anni, sono state coltivate seguendo il metodo biologico. Le uve sono state sottoposte a pressatura diretta con lieviti indigeni, a fermentazione in vasche di cemento e a fermentazione malolattica. Il vino è stato poi invecchiato un anno su fecce fini in barrique, e poi ancora un anno in vasche. Infine, è stato imbottigliato senza collaggio e filtrazione.
Henri Milan è un personaggio atipico. Si definisce "anarchico di destra", ha rinunciato alla denominazione Baux-de-Provence nel 2007, per preservare la sua creatività nei vigneti, che si trovano a pochi chilometri dal famoso Domaine de Trévallon, che ha fatto la stessa scelta. Nella tenuta di Henri Milan, si scoprono i piaceri della vie en rose, un colore onnipresente nella tenuta, che rimanda a quello dei lieviti del vino e che ispira il viticoltore.
In cantina, non si utilizzano additivi enologici, a parte una dose molto bassa di SO2 e non si praticano chiarifiche o filtrazioni. Se Henri Milan lavora in modo così naturale, è perché dopo aver rilevato l'azienda di famiglia, ha incontrato diverse persone come Claude Bourguignon, ricercatore in agrobiologia, che l’ha sensibilizzato alla conversione del suo vigneto all’agricoltura biologica: i 15 ettari sono certificati dal 2002. Sono in corso anche alcune sperimentazioni nel campo delle pratiche della biodinamica.
Il figlio Théophile assiste il padre nelle funzioni commerciali e Henri intende trasmettergli lo stesso spirito critico, sia in cantina come nella vita. Sua figlia Emmanuelle svolge il ruolo di enologa. Un affare di famiglia, quindi, che non è destinato a finire, tanta è la passione che guida Milan.
Leggere l'articolo del blog sulla tenuta Henri Milan
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