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Bourgogne Aligoté Marquis d'Angerville (Domaine)  2023 - Lotto di 1 bottiglia - 0
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Bourgogne Aligoté Marquis d'Angerville (Domaine) 2023

AgrumiVino per l’aperitivoVini insoliti
A

11.5%

0.75L

Intensità

Questo Bourgogne Aligoté da agricoltura biodinamica rappresenta l’espressione tipica di un vitigno spesso ignorato, ma che merita di essere conosciuto meglio per via del suo profilo vivo ed energico.

Maggiori informazioni

La Borgogna non è solo terra di chardonnay e pinot noir. A est della famosa Côte Bourguignonne, su terreni piatti e prevalentemente argillosi, cresce un vitigno autoctono a cui i monaci cistercensi dettero il nome di aligoté. Conosciuto soprattutto come uno degli ingredienti della ricetta resa immortale dal canonico Félix Kir (dove è mescolato con sciroppo di ribes), il Bourgogne Aligoté è un vino bianco fresco, leggero e teso, che accompagnerà alla perfezione piatti di frutti di mare e pesci bianchi.
Il Domaine du Marquis d’Angerville coltiva il suo aligoté su una superficie di appena 62 are situate a est del comune di Vouvray. Il Bourgogne Aligoté della tenuta presenta aromi marcati di limone, acacia e mela verde, con un leggero tocco di pompelmo rosa nel finale.
Nel rispetto dei principi della biodinamica, l’aratura dei terreni della proprietà avviene esclusivamente con l’aratro, e ciascun reimpianto è preceduto da un periodo di maggese di 3 anni con erba medica.


Informazioni sulla tenuta: Marquis d'Angerville

La tenuta Marquis d'Angerville fu creata nel 1804 dal Baron du Mesnil che acquisì il Clos des Ducs, una proprietà situata a Volnay (la cui origine potrebbe risalire al XVI secolo) così come i tre appezzamenti circostanti (Taillepieds, Caillerets e Champans). Dopo la crisi della fillossera, il pronipote del Baron du Mesnil, il Marquis d'Angerville, riprese la vigna e vi piantò il pinot noir. Fu il primo a imbottigliare la sua produzione all’origine e a vendere direttamente il frutto del suo lavoro. Suo figlio Jacques prese in gestione la tenuta nel 1952 portandola ad altissimi livelli. Quando morì, nel 2003, lasciò un vigneto splendidamente curato, ottime cuvée e una vera e propria filosofia dei grandi vini di Borgogna. Suo figlio Guillaume ha ripreso l'attività, assistito da suo cognato, l'ingegnere agronomo Renaud de Villette, il quale ha collaborato con Jacques d'Angerville per più di quindici anni. Oggi coltivano circa 15 ettari, principalmente a Volnay e Meursault. Grazie a un un vigneto di qualità, con presenza di vecchie vigne, le rese sono naturalmente ridotte e il suolo è lavorato, in questo modo la vita microbica e l'equilibrio biologico sono mantenuti. L'intera produzione della tenuta viene imbottigliata nella proprietà.

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