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Vini in vendita: Jura

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Jura

Lo Jura possiede uno dei vigneti più piccoli della Francia – circa 2.000 ettari, mentre quello bordolese, ad esempio, si estende su oltre 110.000 ettari. Si tratta di una storica regione del vino francese, le cui origini risalgono all'epoca dei Galli. Destinati a lungo a un consumo essenzialmente locale, da circa quindici anni, i vini dello Jura sono sempre più apprezzati dagli appassionati.

Con sei AOC (Arbois, Château-Châlon, l’Etoile, Côtes du Jura, Crémant du Jura et Macvin du Jura)  e una IGP (Coteaux-de-l'Ain Revermont), vitigni autoctoni dalla spiccata personalità (savagnin, poulsard, trousseau), accompagnati da altre famose varietà più diffuse e conosciute, (chardonnay e pinot noir) e straordinari terroir, i vini dello Jura sono oggi tra i più ricercati al mondo. Overnoy, Ganevat, Domaine des Miroirs, Domaine des Murmures… Ecco alcuni dei nomi che fanno sognare gli amanti del vino più attenti e curiosi del mondo, in particolare quelli che prediligono i vini naturali. Accanto a queste grandi firme, molti altri viticoltori di notevole talento, sia di nuove tenute, che di tenute storiche o addirittura di tenute ormai scomparse, attirano l’attenzione degli appassionati:  Bruyère-Houillon, Labet, Tissot, Jean Macle, M Perron, Jacques Puffeney, Jean-Marc Brignot, Allante Boulanger, Morgane Turlier, Maison Glandien, Nicolas Jacob, Maison Maenad, Thomas Poppy, Alexandre Plassat, Domaine des Cavarodes, Domaine Saint-Pierre, Rousset Martin...  Purtroppo, per molte tenute della regione, la domanda supera di gran lunga l'offerta e i vini sono sempre più difficili da trovare, ma il territorio ha uno spirito dinamico e nuovi talenti emergono continuamente.


Scoprite la nostra selezione dei migliori vini dello Jura, prodotti sia da nomi iconici, sia da astri nascenti della regione.

E per saperne di più, leggete la nostra Guida ai vini dello Jura, disponibile più in basso nella pagina. 😉

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25(Prezzo di riserva)
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120(Prezzo di riserva)
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36(Prezzo di riserva)
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35(Prezzo di riserva)
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30(Prezzo di riserva)
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30(Prezzo di riserva)
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35(Prezzo di riserva)
1999
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60(Prezzo di riserva)
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60(Prezzo di riserva)
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80(Prezzo di riserva)
1999
80(Prezzo di riserva)
1992
75(Prezzo di riserva)
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45(Prezzo attuale)
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Presto disponibile
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Arbois En Chemenot Croix & Courbet

Arbois En Chemenot Croix & Courbet

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Presto disponibile
2023
19,50
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33(Prezzo attuale)
2018
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1. La storia dei vini dello Jura

Un vigneto storico e rinomato

Il vigneto dello Jura è uno dei più antichi dell’Esagono. Come spesso accade in Francia, anche nella regione dello Jura le origini della viticoltura risalgono all'epoca dei Galli, quando il vino veniva già esportato via fiume nel resto dell’Impero Romano e in Grecia. I vini della regione godevano, infatti, di una buona reputazione, come ricordano anche gli scritti di Plinio il Giovane dell'80 d.C.

I vini d’Arbois, Poligny e Château-Chalon, già nel corso del XIII secolo erano apprezzati presso la Corte di Francia. A questo proposito, esistono anche delle testimonianze scritte che risalgono al 1300, quando Margherita di Borgogna, regina di Navarra e di Francia, grazie al suo matrimonio con il re Luigi X, riforniva la sua residenza privata di Parigi con il vino d’Arbois.

Nel XV e XVI secolo, i vini dello Jura venivano esportati anche nelle Fiandre; si narra che l'Arbois fosse il vino preferito di Enrico IV.

Con la Rivoluzione francese, molti contadini acquisirono la proprietà dei terrieri, con un conseguente sviluppo della viticoltura, in particolare nella regione dello Jura, fino alla fine del XIX secolo.

 

I secoli XVIII-XX: un progressivo declino qualitativo e quantitativo

Intorno al 1880, all'inizio della crisi causata dalla fillossera, che colpì la regione a partire dalla fine degli anni Settanta dell'Ottocento e in particolare tra il 1886 e il 1887, i vigneti dello Jura si estendevano su circa 20.000 ettari; successivamente la superficie vitata si ridusse a soli 2.000 ettari, che corrisponde a quella attuale. Tuttavia, la fillossera non è stata l'unica causa di questo declino: nel 1913, dopo il reimpianto dei vigneti con barbatelle su portainnesti, nella regione dello Jura c’erano ancora 10.400 ettari di vigne, circa la metà rispetto al periodo di maggior splendore della viticoltura.

In realtà, il declino della viticoltura nella regione è avvenuto in modo graduale (8.850 ha nel 1924), principalmente a causa dell’inadeguatezza rispetto all'economia moderna e alla domanda di vino. Il vigneto dello Jura era stato infatti ricostruito principalmente utilizzando varietà di viti poco pregiate, in particolare ibride, che producevano vini di qualità mediocre, destinati al consumo quotidiano e locale. Questi vini entrarono in concorrenza con quelli provenienti da altre regioni, come il sud della Francia, e la loro produzione diventò sempre meno redditizia.

Il peggioramento della qualità del materiale vegetale nella regione risale a un periodo ancora precedente.  Chevalier, magistrato di Poligny e appassionato di viticoltura, già nel 1774 scriveva a proposito del declino del vigneto jurassien, dovuto all'introduzione di viti di bassa qualità, che si erano diffuse a partire dalla metà del XVII secolo, in seguito alla parziale distruzione del vigneto durante la Guerra dei Trent'anni. Alcune tenute, soprattutto quelle appartenenti a nobili e a proprietari borghesi, meno preoccupati dall'esigenza di produrre in grandi quantità, conservarono le loro vecchie vigne e continuarono a produrre vini di qualità. A parte queste situazioni particolari, a quel tempo i vini dello Jura avevano generalmente perso in qualità e reputazione e venivano consumati principalmente a livello locale, in Svizzera e nella Francia orientale; a volte venivano addirittura tagliati con dei vini del Sud della Francia. Tuttavia, alcuni vigneti, come Château-Chalon e Arbois, conservarono una buona reputazione, soprattutto perché avevano preservato in maggior misura le vigne storiche, composte da piante pregiate. Alphonse Rousset (1) scriveva che a Château-Chalon, “I vini da invecchiamento rivaleggiavano con i Tokaj ed erano apprezzati sulle tavole dei sovrani" e che ad Arbois, "Oltre a eccellenti vini rossi, si producono dei chiaretti tanto salubri quanto piacevoli, Vin mi-Paille, vini bianchi e rosati; questi ultimi, dolci e alcolici, sono ottimi come vini da dessert; dei Vin de Paille simili  ai vini di Malaga; dei Vin Jaune che non sono da meno rispetto ai vini  di Madeira secchi e dei vini bianchi effervescenti che da soli sarebbero in grado di sostenere l'alta reputazione dei vini d'Arbois". Ed è proprio nell’area attorno ad Arbois che la viticoltura ha resistito meglio al declino. Ricordiamo che anche i vini di Poligny erano molto famosi verso metà del XIX secolo, in particolare i vini rossi e i Vin de Paille.

 

Gli anni '30: il riconoscimento delle denominazioni dello Jura

Lo Jura ha beneficiato dell’istituzione delle prime AOC francesi, con il riconoscimento della denominazione Arbois il 15 maggio 1936, contemporaneamente a Châteauneuf-du-Pape, Tavel, Cassis e Monbazillac, in particolare grazie a Joseph Girard (viticoltore di Arbois, che si occupò del dossier AOC). Nel corso degli anni 1936 e 1937, il vino dello Jura ha ottenuto quattro denominazioni di origine controllata: Arbois, Château-Chalon, l'Étoile e Côtes du Jura.

 

Lo Jura oggi: un piccolo vigneto per una produzione di alta gamma

Come scrisse Michel Chevalier nel 1963 nella sua Revue géographique de l’Est, “Per il momento, il vigneto dello Jura, con la sua piccola superficie, le sue rese limitate e incostanti, non può essere che un vigneto di lusso”, facendo riferimento in particolare al prezzo elevato dei suoi vini (soprattutto i vini di Arbois, Château-Chalon e in generale i Vin Jaune e i Vin de Paille) e alla loro disponibilità limitata. Queste caratteristiche si sono mantenute fino ai giorni nostri e spiegano in parte il successo, la rarità e l’attenzione degli appassionati nei confronti dei vini dello Jura contemporanei.

Nella seconda metà del XX secolo, la produzione di vino dello Jura era consumata localmente, a Parigi, in Belgio e anche da parte di una clientela di passaggio. Per anni la situazione non è cambiata molto, se non per il fatto che la produzione è migliorata complessivamente in termini di qualità e si è modernizzata, come ovunque. Henri Maire, discendente di una lunga stirpe di viticoltori dello Jura, ha contribuito notevolmente a questo processo di rinnovamento e modernizzazione, creando un vero e proprio impero vitivinicolo (300 ettari sui 2.000 totali dello Jura) e commerciale.

I vini dello Jura sono entrati in una nuova fase della loro storia nel periodo compreso tra il 2000 e il 2010, quando si sono gradualmente imposti all'attenzione del grande pubblico in Francia e poi in tutto il mondo, fino a far diventare lo Jura una delle regioni vinicole più ricercate in Francia e nel mondo, almeno per quanto riguarda gli appassionati più attenti.

È bene ricordare che prima del 2000 la produzione di vino nello Jura era molto esclusiva e riservata a intenditori particolarmente esigenti, soprattutto perché si concentrava su vini ossidativi come i Vin Jaune, vini molto particolari e talvolta difficili da comprendere a un primo assaggio, a pochi rossi e pochi bianchi ouillé.

 

I vini dello Jura: le ragioni di una storia di successo

Il crescente successo dei vini dello Jura si spiega con una serie di differenti fattori, come ha ben analizzato il numero 139 della rivista Le Rouge & le Blanc. Tra questi c’è sicuramente l'aumento dei prezzi dei vini della Borgogna. Prodotti con chardonnay e pinot noir - vitigni molto coltivati anche nello Jura - hanno conosciuto un importante e costante aumento del loro prezzo, al punto che buona parte dei clienti abituali non sono più in grado di acquistarli. Di conseguenza, gli appassionati hanno cominciato a guardare con interesse alla regione confinante e hanno apprezzato la qualità dei vini, inizialmente soprattutto per quanto riguarda le cuvée a base di chardonnay, e poi, gradualmente, anche per gli altri vini dello Jura.

La fama dello Jura tra gli appassionati più esigenti deve molto anche al grande lavoro svolto da molti viticoltori per produrre vini di alto livello qualitativo, e in particolare a un’importante tenuta, che ha aperto la strada alle altre: il Domaine Overnoy-Houillon, un vero e proprio precursore dei grandi vini dello Jura e di eccellenti vini naturali. Altre tenute di alto livello lavorano spesso seguendo i principi dell’agricoltura biologica e la filosofia dei vini naturali. Quest’ultime si sono impegnate a fondo per far conoscere i vini della regione, non solo attraverso il lavoro in vigna e in cantina, ma anche in occasione di fiere e degustazioni di ogni genere, grazie soprattutto al lavoro svolto dall'associazione Le Nez dans le Vert - che riunisce alcuni dei migliori viticoltori biologici dello Jura e dal 2010 si occupa della loro promozione - e alla presentazione dei loro vini alle enoteche e ai ristoranti di tutta la Francia... Un lavoro che alla fine ha dato i suoi frutti!

Il fatto che i viticoltori dello Jura abbiano scelto fin da subito, e in gran numero, l’agricoltura biologica, le pratiche della biodinamica e la filosofia dei vini naturali - la regione è tra le più Bio della Francia, con il 35% della sua superficie in regime biologico, quasi il doppio rispetto alla media nazionale - e che questi metodi di produzione siano sempre più apprezzati dai consumatori, è un altro elemento decisivo del successo dei vini dello Jura.

La disponibilità limitata della produzione gioca ovviamente un ruolo significativo nel desiderio di riuscire ad acquistare i vini dello Jura. In effetti, la regione possiede una superficie vitata di soli 2.000 ettari ed è particolarmente colpita da eventi metereologici causati dai cambiamenti climatici, che regolarmente riducono notevolmente il raccolto o addirittura lo compromettono del tutto, soprattutto a causa del gelo, ma anche, in misura minore, della siccità e della peronospora. È stato il caso, ad esempio, delle annate 2017, 2019, 2021 e 2024 (in cui lo Jura ha perso oltre il 70% del raccolto). Una situazione che incide in modo significativo, anche perché alcune varietà di uva dello Jura sono particolarmente sensibili alle condizioni climatiche estreme, come ad esempio il poulsard.

Infine, sono ovviamente anche le caratteristiche organolettiche dei vini dello Jura e la loro elevata qualità complessiva a spiegare il loro enorme successo. In particolare, è la sintonia con l'evoluzione dei gusti degli appassionati registrata negli ultimi anni che può spiegare il progressivo successo che hanno conosciuto i vini della regione. In effetti, i bianchi dello Jura potrebbero essere descritti come vini che possiedono un’identità distintiva, sono vini di terroir, dalla personalità molto spiccata, sia per quanto riguarda il savagnin e il suo profilo assolutamente unico, sia per lo chardonnay che qui si esprime in un modo molto diverso dal suo vicino borgognone. Vini originali e di carattere, potremmo dire, l'esatto opposto rispetto a un gusto standardizzato, che a volte si può riscontrare negli Chardonnay provenienti da altre regioni del mondo! La freschezza e la leggerezza rendono i vini perfettamente adatti ai nuovi gusti dei consumatori e alla cucina contemporanea (cucina semplice, leggera, raffinata); le stesse considerazioni valgono anche per i rossi dello Jura: i vitigni, pinot noir, poulsard e, in misura minore, trousseau, producono vini molto eleganti, leggeri, fruttati e deliziosi, in linea con i tempi, che possono essere degustati al momento dell’aperitivo o per accompagnare un pasto leggero.

 

Lo Jura, da oltre 20 anni sotto i riflettori

A poco a poco, il successo dei vini dello Jura ha cominciato a oltrepassare la cerchia degli appassionati più esperti e ad arrivare nelle capitali come New York e Tokyo, dove i sommelier si sono appassionati ai vini di questa regione; poi è stata la volta di Parigi. Tanto che a partire dal 2010 e ancor di più dal 2015, la domanda di grandi vini dello Jura ha superato di gran lunga l'offerta, determinando automaticamente un aumento significativo dei prezzi. Le bottiglie che superano i 1.000€ non sono rare (Overnoy, Domaine des Miroirs, Domaine des Murmures) e alcune superano addirittura la soglia dei 2.000€ (vecchie annate, cuvée rare). Fortunatamente, accanto a questi nomi famosi, ci sono molte piccole tenute, più o meno recenti, meno conosciute ma che producono vini eccellenti a prezzi molto più accessibili.



2. Geografia, geologia e clima del vigneto dello Jura

Il vigneto dello Jura presenta una grande diversità di terroir, con climi, paesaggi e suoli differenti, che contribuiscono alla qualità e alla specificità dei suoi vini.

 

La geografia del vigneto dello Jura

Il vigneto si trova alle pendici del massiccio dello Jura, su pendii situati tra i 250 e i 400 metri sul livello del mare, vicino alle regioni della Borgogna e dell'Alsazia. Si estende su una stretta striscia di terra orientata da nord a sud, lunga circa 80 km e larga circa 5 km nel punto più ampio. La sua superficie complessiva è di 2.000 ettari, il che lo rende uno dei vigneti francesi più piccoli. Il vigneto è situato in una zona in cui il massiccio dello Jura e l’area pianeggiante della Bresse si sono sovrapposti.

 

La geologia del vigneto dello Jura

La geologia unica del territorio dello Jura contribuisce all'originalità dei suoi vini. La ricca e antica storia geologica della regione si può riassumere in tre fasi principali:

- Il deposito di sedimenti marini: (calcari, marne, argille) per opera dei mari del Secondario (circa 200 milioni di anni fa) e per effetto dell’evaporazione del sale e del gesso (rocce sedimentarie)

- Il sollevamento dello Jura: dopo il ritiro dei mari, si è generato lo sprofondamento della Bresse (l’area che si estende dalla Saône a ovest al Doubs a nord e allo Jura a est) e lo scivolamento del margine dello Jura sulla pianura della Bresse, dovuto al sollevamento delle Alpi (tra 100 milioni e 2 milioni di anni fa)

- Alterazioni, gelo e disgelo, erosione: (durante il Quaternario).

È stato quindi fondamentalmente lo scivolamento dello Jura sulla Bresse e le sue conseguenze geologiche, per fare della regione un grande terroir vocato alla viticoltura, mentre gli altri suoli che la circondano non sono così adatti alla coltivazione della vite.

Il vigneto dello Jura può contare su una diversità di suoli estremamente ricca, frutto soprattutto del suo passato: 250 milioni di anni di storia geologica. I terreni composti da marne estremamente compatte rendono molto difficile l'attecchimento delle viti, che si sviluppano nella parte superficiale del terreno, generalmente composta da argilla. Nello Jura, quindi, le radici hanno un andamento prevalentemente orizzontale piuttosto che verso la profondità del suolo.

 

Il clima del vigneto dello Jura

Il clima dello Jura è di tipo semicontinentale, con inverni molto freddi ed estati calde. Le precipitazioni sono ben distribuite durante tutto il periodo dell’anno.



3. Le denominazioni dello Jura

La regione dello Jura vanta ben otto AOC: quattro AOC di carattere geografico (Château-Chalon, Arbois e Arbois-Pupillin, l'Etoile e Côtes du Jura) e tre AOC legate alla tipologia di vini prodotti (Crémant du Jura, Macvin du Jura e Marc du Jura). È inoltre presente anche un'IGP (Coteaux-de-l'Ain Revermont). Oltre il 90% della superficie coltivata rientra nell’area delle AOC.

Arbois e Arbois-Pupillin

Château-Chalon

L’Etoile

Côtes-du-Jura


4. I vitigni dello Jura

Secondo quanto stabilito dai disciplinari, nella regione si possono coltivare cinque vitigni: savagnin e chardonnay per le varietà a bacca bianca; poulsard, trousseau e pinot noir per quelle a bacca rossa.

 

I vitigni a bacca bianca dello Jura

Il savagnin

Si tratta di un vitigno molto antico, originario di un’area compresa tra il nord-est della Francia e il sud-ovest della Germania; pare sia imparentato con la famiglia dei traminer, da cui discende il gewürztraminer. Dati storici e genetici (2) suggeriscono che sia nato da un incrocio spontaneo tra il pinot e un vitigno sconosciuto; oppure da un incrocio spontaneo tra due varietà di uva ancora più antiche, sconosciute e probabilmente ormai estinte; o addirittura dalla domesticazione di viti selvatiche, nel caso in cui il savagnin sia riconosciuto come genitore del pinot e non viceversa. La veridicità di quest'ultima ipotesi, confermerebbe un'altra teoria secondo cui il nome savagnin potrebbe derivare della parola "sauvage" (selvaggio).

Il savagnin è coltivato principalmente nello Jura, tuttavia è presente in misura minore anche in altre aree del mondo (Svizzera, Germania, Austria, Australia, Nuova Zelanda, ecc.).

Il savagnin produce grappoli di piccole dimensioni, con acini piccoli dalla buccia spessa e con una polpa succosa e dolce. Si tratta di un vitigno vigoroso, caratterizzato da un germogliamento relativamente precoce e da un periodo di vendemmia piuttosto tardivo: spesso è infatti l'ultima varietà a essere raccolta.

Produce ottimi vini da invecchiamento, potenti, di buona struttura e con un notevole equilibrio tra alcol e acidità. È connotato da aromi di mandorla, miele, nocciola, noce fresca, castagna e note floreali o di mela verde.

 

Lo chardonnay

Lo chardonnay, uno dei vitigni oggi più conosciuti al mondo, si presume sia originario dell’area della Francia orientale, in particolare della zona tra la Borgogna e la Champagne. Il vitigno prende il nome dall'omonimo villaggio situato nella regione del Mâconnais. Da un punto di vista genetico, si tratta di un incrocio naturale tra gouais blanc e pinot.

Questo vitigno, famoso in tutto il mondo, è presente nella regione dello Jura da molto tempo, almeno da quando si coltiva in Borgogna. Rappresenta circa il 50% delle uve presenti in regione. Le marne grigie del Lias costituiscono un terroir d’elezione per lo chardonnay.

Come abbiamo visto, lo chardonnay ha contribuito in modo importante al successo ottenuto dallo Jura negli ultimi anni. Ha infatti richiamato verso questa regione l’attenzione degli amanti dei grandi chardonnay della Borgogna. In quest’area il vitigno esprime vini più freschi e con meno sfumature boisé rispetto alla Borgogna. Sono vini caratterizzati da una piacevole mineralità e da note affumicate decisamente particolari.

 

I vitigni a bacca rossa dello Jura

Il poulsard

Antico vitigno originario dello Jura, il poulsard o ploussard, potrebbe prendere il nome dal colore dei suoi acini, che ricorda quello della pelosse (prugna nel gergo locale dello Jura).

È la varietà di uva a bacca rossa più diffusa nella regione e copre il 25% della superficie vitata.

Produce grappoli piuttosto piccoli con acini di dimensioni medio-grandi, con una buccia sottile e fragile, molto succosi e dolci. I vini realizzati con il poulsard hanno un colore rosso chiaro, sono molto raffinati e ricchi di aromi. Sono fruttati e delicati, deliziosi con i loro profumi di frutti freschi a bacca rossa, le note affumicate e minerali, talvolta con sfumature di sottobosco.

 

Il trousseau

Anche il trousseau è un vitigno autoctono, ma è presente da molto tempo anche in Portogallo, dove è conosciuto con il nome di bastardo. Viene inoltre coltivato anche in Australia e Argentina. Le analisi genetiche suggeriscono che si tratti di un genitore dello chenin blanc e del sauvignon blanc e di un discendente del savagnin (3).

Rappresenta circa il 5% del vigneto dello Jura.

Il trousseau produce grappoli piccoli o medi, proprio come i suoi acini, che hanno una polpa soda, succosa e dolce. I vini prodotti dal trousseau sono raffinati ma più potenti rispetto a quelli realizzati con il poulsard. Sono rossi più intensi e avvolgenti, caratterizzati da aromi speziati (noce moscata), cenni affumicati e di humus.

 

Il pinot noir

Questo famoso vitigno è coltivato nello Jura da molto tempo, almeno da quanto è presente in Borgogna, e rappresenta circa il 10% del totale della superficie vitata della regione. In questa zona si producono vini con un profilo più minerale rispetto alla Borgogna.

 

I vitigni rari dello Jura

Come la maggior parte delle regioni francesi, anche lo Jura ospita vitigni rari e dimenticati, che rappresentano solo una piccola percentuale del totale del vigneto. È il caso, ad esempio, del melon à queue rouge e dell’enfariné. La prima è una varietà di chardonnay che dona vini più fruttati rispetto al vitigno originario. Il secondo è ancora più raro, produce vini rossi vivaci e leggeri, spesso utilizzati per realizzare degli assemblaggi.

5. Le diverse tipologie di vini dello Jura

Lo Jura è una regione vitivinicola unica nel suo genere per la grande varietà di vini che produce, in particolare per alcuni tipi di vino che vengono realizzati solo in quest’area (Vin Jaune, Macvin). Lo Jura, che produce circa 100.000 ettolitri all'anno (nelle annate buone), realizza circa il 50% di vini bianchi (compreso il Vin Jaune), il 25% di vini rossi e rosati, il 20% di Crémant, il 3% di Macvin e per il resto Vin de Paille.

 

I Vin Ouillé, alias bianchi classici

Nello Jura si producono in maggioranza vini bianchi, suddivisi tra Vin Ouillé, bianchi “classici” e Vin Non Ouillé, ovvero in stile ossidativo. Questi vini possono essere realizzati con chardonnay e savagnin, sia in purezza che in assemblaggio.

I bianchi Ouillé dello Jura non sono realizzati seguendo un metodo di produzione particolare, a parte le varietà di uva utilizzate - il savagnin è un vitigno locale, mentre lo chardonnay è coltivato in tutto il mondo - e i terroir di provenienza. Questi ultimi, infatti, conferiscono ai Vin Ouillé dello Jura un carattere molto specifico e piuttosto riconoscibile, anche nel caso di chardonnay in purezza.  Presentano un profilo molto più vivace e con meno note boisé rispetto ai vini della Borgogna.  I bianchi dello Jura esprimono sfumature affumicate e minerali spesso piuttosto riconoscibili, che donano un gusto un po' indefinibile, ma che si ritrova solo in questa regione. Lo Jura è in generale rinomato per l'alta qualità dei suoi vini bianchi Ouillé, che possiedono anche un ottimo potenziale d’invecchiamento.

 

I Vin Jaune, alias vini in stile ossidativo

Sebbene non siano un'esclusiva dello Jura (i vini ossidativi possono essere prodotti in tutte le regioni e anche in altri Paesi, come la Spagna), i vini in stile ossidativo sono comunque una delle specialità della regione; i famosi Vin Jaune e simili sono tra i vini ossidativi più famosi in assoluto.

Ricordiamo che un vino in stile ossidativo è un vino realizzato in barrique scolme, cioè in cui una parte del vino evapora gradualmente senza essere sostituita, con la conseguenza di mantenere il vino a contatto con l'aria all’interno della barrique, creando così un velo ossidativo (un velo di lieviti) sulla superficie del vino. Questi vini invecchiati a contatto con l'aria sviluppano un profilo aromatico molto particolare (note di mela matura, aromi di spezie dolci, frutta secca, ecc.).

Il Vin Jaune, in particolare, può essere prodotto solo con savagnin e deve invecchiare con il velo di lieviti per un periodo minimo di sei anni e tre mesi, prima d’essere imbottigliato nella tipica clavelin (bottiglia 62 cl)

 

I vini rossi

Lo Jura produce anche ottimi vini rossi con i vitigni pinot noir, poulsard e trousseau, sia in purezza, che in assemblaggio. In generale si tratta di vini rossi dal carattere piuttosto delicato, leggeri e raffinati. Grazie alla loro qualità e tipicità, sono molto apprezzati dagli appassionati.

 

I Crémant du Jura

Lo Jura produce un buon numero di crémant, generalmente di eccellente qualità. Vengono realizzati secondo il metodo “champenoise”, con una doppia fermentazione: la fermentazione classica seguita da una seconda fermentazione in bottiglia.

 

I Vin de Paille

Come già accennato in merito ai vini in stile ossidativo, anche i Vin de Paille non sono prodotti esclusivamente nello Jura, ma rappresentano tuttavia una delle specialità della regione.

Questa tipologia di vini dolci viene realizzata con una selezione dei migliori grappoli, che vengono sottoposti a un processo di appassimento, ovvero fatti essiccare su un letto di paglia o su dei graticci, per almeno sei settimane e talvolta fino a più di sei mesi, in modo da disidratare gli acini e concentrarne le componenti (in particolare gli zuccheri e gli aromi). Questo metodo di vinificazione ha una resa molto bassa, infatti 100 kg di uva appassita producono solo circa 20 litri di vino.

Per avere diritto alla denominazione Vin de Paille du Jura, il vino deve essere prodotto con uve chardonnay e/o savagnin e/o poulsard, fatte appassire per almeno 6 settimane. Il vino deve raggiungere una gradazione alcolica compresa tra 14 e 17% vol. e invecchiare in botti di rovere per almeno 3 anni.

È un vino dal colore ambrato, che esprime aromi intensi di frutta secca, di frutta candita (mela cotogna, arancia, frutta esotica), note di miele, caramello, frutta a polpa bianca... Al palato, si distingue per un bell'equilibrio tra morbidezza, armonia e freschezza.

 

Il Marc du Jura

Il Marc viene prodotto nello Jura come avviene nella maggior parte delle regioni vinicole. Si tratta di un'acquavite ambrata, realizzata a partire dalle vinacce d'uva (bucce, vinaccioli, raspi) che vengono fatte fermentare e poi distillate in un alambicco. Prima dell’imbottigliamento, il Marc invecchia in legno per almeno due anni.

È un’acquavite che si aggira intorno ai 50% vol., caratterizzata da aromi di frutta secca, uva passa, note di vaniglia, che variano a seconda del periodo d'invecchiamento. Al palato è potente, con un sorso ricco e piacevoli aromi fruttati.

 

Il Macvin du Jura

I Macvin sono vini fortificati con dell’acquavite, che fanno parte della categoria dei vini liquorosi. Sono realizzati con un assemblaggio di mosto d'uva e Marc du Jura; si tratta quindi di un equivalente locale del Ratafia della Champagne o del Pineau des Charentes. I Macvin du Jura vengono prodotti almeno dal XIV secolo, ma sono stati riconosciuti con AOC solo nel 1991.

Nello specifico, al mosto viene aggiunto un terzo di Marc du Jura in modo da bloccare la fermentazione (lasciando quindi degli zuccheri residui). L'invecchiamento in botti di rovere deve durare almeno un anno. A seconda delle varietà di uva utilizzate, il Macvin può essere bianco o rosso.

I Macvin dello Jura sono caratterizzati in generale da aromi di frutta cotta o sotto spirito, prugna, uva passa, noce e caramello. A seconda del vitigno utilizzato, possono esprimere anche aromi di frutta a bacca bianca o rossa. Al palato regalano un sorso soave e ricco, cremoso, con una morbidezza avvolgente, accompagnata da una piacevole freschezza.



6. Quali sono le migliori tenute e i migliori vini dello Jura?

Lo Jura, una piccolissima regione vinicola francese, conta solo poche tenute, soprattutto se si escludono i "grandi produttori" come Henri Maire e la Fruitière Vinicole d'Arbois (che si estende su 280 ettari). Di seguito trovate una selezione delle tenute che oggi sono considerate tra le migliori.

 

Le tenute più prestigiose dello Jura

Le tenute storiche dello Jura

Le tenute emergenti dello Jura

 

 

7. I migliori vini dello Jura con un ottimo rapporto qualità/prezzo

Il team di iDealwine ama particolarmente i vini dello Jura e ha creato una splendida selezione di tenute, molte delle quali propongono vini a prezzi decisamente ragionevoli. Di seguito troverete i migliori produttori dello Jura con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

 

8. I migliori abbinamenti cibo-vino con i vini dello Jura

 

Gli abbinamenti con i Vin Ouillé dello Jura


- Gli abbinamenti con lo chardonnay

Come abbiamo visto, gli chardonnay dello Jura sono leggermente diversi dai loro vicini della Borgogna: sono più acidi, più minerali e più affumicati, meno ricchi e con meno sfumature boisé. Sono vini che in genere si sposano molto bene con i piatti della cucina di mare. I vini più semplici possono accompagnare delle tapas a base di pesce: rillettes di sgombro, tarama, ecc. Mentre i vini più complessi sono perfetti in abbinamento a piatti di pesce e carni bianche, in particolare faraona o pollastra, ma anche con una blanquette di vitello ad esempio. Infine, sono ottimi da degustare in abbinamento a molti formaggi, soprattutto quelli di capra leggermente stagionati, con il famoso Comté o con il Morbier, altro celebre prodotto locale.

 

- Gli abbinamenti con il savagnin

Il savagnin condivide alcune caratteristiche con lo chardonnay, in particolare i suoi aromi fruttati e l’acidità. In linea di massima, si abbina quindi agli stessi piatti che si sposano bene con lo chardonnay dello Jura, ma anche con pietanze più speziate e con piatti accompagnati da funghi, come la famosa poularde alle spugnole e al Vin Jaune.

 

Gli abbinamenti con i Vin Jaune

Sia che vengano prodotti con chardonnay, savagnin o con entrambi i vitigni, i vini ossidativi dello Jura offrono interessanti abbinamenti a tavola! I vini ossidativi sono anche molto utilizzati in cucina come ingredienti di diverse pietanze, ad esempio nella famosa e sopracitata ricetta della poularde con le spugnole al Vin Jaune.

Questi vini, in particolare i Vin Jaune, si sposano molto bene alle carni bianche condite con salse cremose, in particolare se accompagnate dai funghi. Si possono abbinare anche ad altri tipi di pietanze dal gusto particolarmente intenso, come l'aragosta all'americana, piatti esotici e speziati come il curry o formaggi dal gusto intenso come quelli erborinati.

 

Gli abbinamenti con i Crémant du Jura

Il Crémant du Jura è perfetto come aperitivo. La sua grande freschezza lo rende ideale per accompagnare piatti di mare dalle note iodate, come la tarama o piccoli finger food. Sarà perfetto anche con antipasti di pesce come: gravlax, capesante, sushi, ecc.

 

Gli abbinamenti con i vini rossi dello Jura

- Gli abbinamenti con il poulsard

Dal profilo raffinato, fine e fruttato, il poulsard si abbina bene a piatti delicati, dal gusto non troppo intenso. È un vino adatto da degustare come aperitivo, accompagnato da un tagliere di salumi, soprattutto affumicati, e si abbina bene anche con le carni alla griglia. Può accompagnare anche piatti di carne cucinati con la frutta, come delle quaglie con l’uva ad esempio.

 

- Gli abbinamenti con il trousseau

Il trousseau è un po' più di tannico, esprime aromi di sottobosco, a volte note di selvaggina, senza tuttavia essere un vino molto potente. In generale le sue caratteristiche si sposano bene con le carni: salumi, grigliate, carni bianche, manzo, agnello o frattaglie. Si può abbinare anche a piatti vegetariani come dei funghi trifolati o a piatti a base di lenticchie…

 

- Gli abbinamenti con il pinot noir

Il pinot noir dello Jura si abbina più o meno agli stessi piatti che si sposano bene con quello della Borgogna: carni bianche, anatra, manzo, cucinati con salse dal gusto non troppo intenso.

 

Gli abbinamenti con i Vin de Paille

I Vin de Paille sono caratterizzati da una piacevole dolcezza, da una grande ricchezza e da aromi di frutta candita. Sono particolarmente adatti per accompagnare dei dessert alla frutta (torte all’albicocca, torte alle noci) o dei formaggi erborinati, in questo caso la loro dolcezza crea un meraviglioso contrasto gustativo.

 

Gli abbinamenti con il Macvin

I Macvin si bevono solitamente a fine pasto - non più al momento dell’aperitivo, come era consuetudine qualche anno fa, dal momento che lo zucchero e l'alcol tendono a anestetizzare le papille gustative per il resto del pasto. Il Macvin può essere abbinato a dei formaggi, preferibilmente erborinati, che hanno un gusto abbastanza deciso per contrastare la dolcezza del vino. Per quanto riguarda i dessert, si sposano molto bene con i dolci alla frutta con zucchero caramellato (tarte tatin, ecc.). Infine, il Macvin può essere anche degustato alla fine del pasto, da solo, come digestivo.

 

Gli abbinamenti con il Marc du Jura

Il Marc du Jura è un'acquavite e si consiglia di degustarlo da solo, come digestivo. Infatti, dato il suo elevato contenuto alcolico, anestetizzerebbe troppo le papille gustative e coprirebbe completamente i sapori del cibo a cui si accompagna. 

 

(1) Alphonse Rousset, Dictionnaire Géographique, historique et statistique des communes de la Franche-Comté (6 volumi 1853-1858)

(2) Jancis Robinson, Julia Harding, José Vouillamoz, Wine Grapes – A complete guide to 1,368 wine varieties, including their origins and flavours, The Penguin Group, Prima edizione del 2012

(3) Ibid