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Vini in vendita: Germania

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Germania

Probabilmente conoscete la Germania principalmente per la birra, ma in realtà, in questa terra si produce anche dell’ottimo vino, e da parecchi secoli! Furono i Romani a piantare le prime vigne, che col passare del tempo vennero custodite con cura dalla Chiesa. Oggi il vigneto tedesco si estende su una superficie di 100.000 ettari, distribuiti in 13 regioni vinicole, e produce in media 840 milioni di litri di vino all’anno. I vini sono classificati secondo un sistema di denominazione complesso, che si basa in particolare sulla densità del mosto. Se questo sistema è così complicato è anche perché i vini tedeschi sono molto diversi tra di loro: dal leggero e acido Kabinett al dolce Trockenbeerenauslese, fino al raro e dolce Beerenauslese. In Germania sono inoltre presenti molte varietà di uva: dal leggendario riesling, al rivaner, al dornfelder fino allo spätburgunder! Partite alla scoperta dei grandi vini tedeschi qui su iDealwine, grazie alla nostra selezione di piccoli e grandi produttori disponibili nella sezione e-commerce o alle rarità proposte all’asta.

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Una breve storia della viticoltura in Germania

Come accadde in molti altri Paesi europei, i Romani e il loro imperatore Probo, decisero di piantare delle vigne anche nei territori della Germania a partire dal III secolo d.C. Dopo la caduta dell'Impero Romano, i vigneti passarono da un imperatore all'altro. Carlo Magno, che all'epoca risiedeva ad Aquisgrana, era un grande amante del vino ed era molto attento alla viticoltura. Proprio in questo periodo vennero sviluppate nuove tecniche di vinificazione: per motivi igienici, le uve non venivano più pigiate con i piedi ma pressate e si sostituirono gli otri con le botti per conservare il vino. In seguito è stata la Chiesa e le sue grandi Abbazie a prendere il posto degli imperi. A quei tempi la gente beveva più vino che acqua, e per un buon motivo: poiché spesso l’acqua era contaminata e non potabile. Tuttavia, dopo i periodi di splendore, arrivano anche le battute d'arresto. Intorno al 1500, a causa del cambiamento climatico, la birra cominciò a prendere il posto del vino. Nel XVII secolo i vigneti subirono le conseguenze negative della Guerra dei Trent'anni e le conquiste napoleoniche posero fine al predominio della Chiesa nell’ambito della viticoltura sulla riva sinistra del Reno.  Nel XIX secolo, il Paese subì anche le devastazioni causate dalla fillossera e si riprese solo all'inizio del XX secolo, quando si cominciò a innestare le viti sulle radici americane resistenti alla fillossera. Oggi, con 100.000 ettari di vigneti, la Germania è il decimo produttore di vino al mondo, con una prevalenza di vini bianchi, poiché i vitigni a bacca bianca hanno bisogno di meno sole rispetto a quelli a bacca rossa.

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Come funziona il sistema delle denominazioni dei vini tedeschi?

Quando ci si avvicina al mondo dei vini tedeschi, ci si imbatte nel complesso sistema di denominazioni istituito nel 1971. Per iniziare a comprendere questo labirinto vinicolo, bisogna sempre tenere in mente che la Germania classifica e ordina i suoi vini in base alla regione di produzione e alla densità del mosto d'uva.

 

Le regioni vinicole della Germania

La Germania prevede una delimitazione e una definizione molto precisa delle zone di produzione, a volte fino ad arrivare alla singola parcella. Queste aree vengono poi chiaramente menzionate, e quindi sono facilmente identificabili sull'etichetta. Innanzitutto, troverete la dicitura Anbaugebiete, l'equivalente delle regioni francesi AOP. La Germania ne riconosce tredici. Segue poi la menzione Bereich, una suddivisione dell'Anbaugebiete: di dimensioni abbastanza grandi, designa una sottozona e porta spesso il nome di un borgo famoso. Infine, ci sono le Großlage, aree che comprendono più vigneti e hanno in media una superficie di circa 600 ettari, e le Einzellage, che designano un singolo vigneto. Questo sistema è spesso fonte di confusione e persino di critiche, perché è difficile comprendere se il vigneto menzionato rientri nella categoria Einzellage o Großlage.

Per vederci più chiaro, possiamo però basarci su due menzioni: la geschützte Ursprungsbezeichnung, equivalente al marchio AOP, riconosciuto dall'Unione europea e che protegge le denominazioni; e la Qualitätswein bestimmter Anbaugebiete che certifica la provenienza delle uve da una delle 13 Anbaugebiete e proibisce di assemblare vini di diverse regioni.

 

La densità del mosto

Sulle etichette delle bottiglie viene indicata anche la densità del mosto. La prima categoria è quella dei Prädikatswein: si tratta di vini di qualità provenienti da un unico Bereich e rappresentano, a seconda dell'annata, tra il 30 e il 70% della produzione totale. Sull'etichetta dei Prädikatswein deve essere indicato anche il livello del Prädikat a cui appartiene il vino, cioè il livello di densità del mosto al momento della vendemmia, che può dare un'indicazione del livello di zucchero residuo. Esistono sei livelli di Prädikat, indicati in ordine crescente.

  • Kabinett: in questo caso l'uva viene vendemmiata relativamente presto, in modo da produrre dei vini con un tenore alcolico di 8-9% vol. per i vini dolci, e fino a 12% vol. per i vini secchi. Delicati, leggeri e con una spiccata acidità, vengono spesso degustati al momento dell’aperitivo.
  • Spätlese: Il termine significa letteralmente “vendemmia tardiva”, quindi niente di più chiaro: si tratta di vini più concentrati, con aromi più maturi e soprattutto più alcolici.
  • Auslese: si tratta di vini prodotti con uve raccolte in fase di surmaturazione e accuratamente selezionate a mano. Ricchi, morbidi e dagli aromi maturi, possono essere caratterizzati dalla presenza della botrytis, in questo caso sono chiamati Goldkapsel. È la categoria di Prädikat più elevata per un vino secco.
  • Beerenauslese: con questo termine si indicano i vini dolci, complessi e piacevolmente acidi, spesso costosi e rari. Le uve vengono accuratamente selezionate e vendemmiate quando sono completamente ricoperte dalla muffa nobile.
  • Eiswein: i grappoli di questa tipologia di vini – generalmente più nota con il nome di Ice Wine o Vin de Glace – vengono lasciati congelare sulla pianta prima della vendemmia, che avviene spesso verso la fine di gennaio. Quando vengono pressate, le uve hanno una concentrazione molto elevata di zucchero e regalano vini molto puri, concentrati e acidi.
  • Trockenbeerenauslese: si tratta di vini dolci e rari, prodotti a partire da uve   botritizzate. I vini hanno una gradazione alcolica superiore all'8% vol. e presentano livelli di zucchero residuo e di acidità molto elevati.

I vini possono anche riportare l’indicazione trocken, che significa secco, se hanno fino a 9 g/l di zucchero residuo, halbtrocken, o semi-secchi, o classic, vini con 12% vol. e 15 grammi di zucchero residuo per litro, realizzati con un'unica varietà di uva, in una singola annata e regione, o selection, nel caso di vini "armoniosamente secchi", dolci e acidi, paragonabili agli Auslese, con 9-12 grammi di zucchero residuo per litro.

Un ultimo indice di qualità è il Verband Deutscher Prädikatsweingüter, una prestigiosa associazione che riunisce i migliori viticoltori tedeschi. Utilizzano questa dicitura sulle loro bottiglie, così come la scritta Erste Lage - associata al numero 1 e a un grappolo d'uva sull’etichetta - che designa le migliori vigne tedesche in assoluto, e Grosses Gewächs, che indica i vini secchi provenienti da questi vigneti. L’associazione regolamenta anche la scelta dei vitigni e delle tecniche di vinificazione utilizzate dai suoi membri.

I principali vitigni tedeschi

Nei vigneti tedeschi sono presenti più di cento diverse varietà di uva, per lo più a bacca bianca (68,8% del totale). In alcune regioni vengono coltivati quasi esclusivamente vitigni a bacca bianca, come nel caso della Mosella e della Saar. Altre regioni, come il Baden, sono caratterizzate da una storica tradizione e da un grande savoir-faire nella realizzazione dei vini rossi. Questa differenza è dovuta principalmente alle diverse condizioni climatiche: le varietà di uve a bacca bianca hanno bisogno di meno sole rispetto a quelle a bacca rossa. Di seguito alcuni dei vitigni più famosi e diffusi:

  • Come si può parlare dei vini tedeschi senza menzionare il vitigno che in questa terra regna sovrano? Il riesling! Rappresenta almeno il 40% della produzione totale, ed è coltivato su una superficie di 24.000 ettari! È storicamente presente nel vigneto tedesco: è stato infatti introdotto nell'843 da Ludovico II il Germanico e all'epoca veniva chiamato "gentil aromatique". Nel corso di dodici secoli, questo gentil vitigno ha fatto molta strada: è diventato riesling dal tedesco rieseln, "couler", perché è sensibile alla colatura. Ha iniziato a convivere con il cugino alsaziano e si è adattato al territorio: matura lentamente e resiste bene al gelo. È un vitigno che produce vini di qualità, con un’elevata acidità naturale, caratterizzati da aromi ricchi e fruttati.
  • Il müller-thurgau o rivaner: attorno al 1880, nel Canton Turgovia, il professor Hermann Müller ha realizzato un incrocio tra il riesling e la madeleine royale. Oggi il müller-thurgau viene coltivato su quasi 11.000 ettari, situati principalmente nel Baden. A differenza del riesling, matura presto, produce vini più semplici, meno acidi, con note floreali e fruttate.
  • Anche il grauburgunder o pinot grigio è un vitigno che si è ritagliato un ruolo importante in Germania. Le prime piante vennero portate da Tokaj nel 1565, nelle valigie del barone Lazare de Schwendi, con l'idea di produrre dei vini simili al famoso Tokaj ungherese, uno dei vini più apprezzati in Europa a quel tempo. Ma si rivelò una scelta sbagliata: il vitigno non era adatto a produrre quella tipologia di vino, ma donava vini eleganti e morbidi, con note fumé, aromi di sottobosco, marzapane, miele e spezie.
  • Segue il silvaner, un altro vitigno di punta, che da oltre 350 anni è il simbolo della Franconia. Produce vini leggeri, dall'acidità equilibrata e dagli aromi fruttati, con cenni di sottobosco.
  • Per quanto riguarda i vitigni a bacca rossa, troviamo lo spätburgunder, uno dei cugini del pinot noir francese. Cresce nelle soleggiate regioni meridionali, nel Palatinato e nel Baden, dove copre una superficie di circa 228 ettari. Prende il nome dalla sua maturazione precoce: la vendemmia, infatti, può iniziare già ad agosto, due settimane prima rispetto al pinot noir coltivato in Francia. Se in passato produceva vini leggeri e fruttati, oggi gli appassionati apprezzano sempre di più le interpretazioni più strutturate di questo vitigno, invecchiate in botti di rovere.
  • Infine, troviamo anche il dornfelder, un vitigno abbastanza recente, apparso nel 1955. Produce vini dal colore rosso intenso. È una varietà robusta e molto produttiva, dal grande potenziale.

La geografia e il clima del vigneto tedesco

Come abbiamo già detto, il clima del vigneto tedesco è di tipo continentale e freddo, una caratteristica che ha favorito la scelta delle varietà di uva a bacca bianca rispetto a quelle a bacca rossa. Inoltre, le temperature fresche e l'umidità a volte complicano la vita ai viticoltori: la maturazione delle uve non è mai facile. Ma dobbiamo considerare anche un vantaggio: queste condizioni sono ideali per lo sviluppo della muffa nobile. Mentre il sud del Paese è relativamente soleggiato, il resto della Germania è più umido, soprattutto durante l'inverno. L'autunno è poco piovoso e offre condizioni ideali per dare un'ultima spinta alla maturazione dell’uva. Bisogna anche tener conto che le condizioni climatiche variano notevolmente da un anno all'altro, un fattore che incide sulla qualità del vino e sulla resa in vigna.

 

Le tecniche di vinificazione tipicamente tedesche

Una caratteristica particolare della Germania risiede innanzitutto nelle sue vigne. Esistono due tipi di vigneti: quelli situati in collina, a volte molto ripidi, e quelli coltivati in pianura. Nelle aree migliori, si è scelto di piantare le viti sui pendii più scoscesi, anche se in questo caso il lavoro è molto più impegnativo. Infatti, in queste vigne non si possono utilizzare trattori e tutte le lavorazioni vengono svolte manualmente. In alcune tenute è addirittura necessario utilizzare degli argani per sollevare le attrezzature. Le vigne sono allevate con un palo che sostiene la pianta e i tralci. Una pratica adottata per massimizzare l’esposizione alla luce solare e il passaggio dell'aria tra i grappoli, in modo da tenere asciutti gli acini. Il gioco vale la candela: la pendenza quasi verticale dei pendii consente alle uve di sfruttare al meglio la luce e di raggiungere un ottimo livello di maturazione, un fattore che in Germania è di grande importanza. Su questi ripidi pendii alcuni viticoltori si sono rotti i denti e infatti la maggior parte dei vigneti si trova in pianura. In questo caso il lavoro è più facile: le vigne sono solitamente coltivate a spalliera e i trattori e gli altri macchinari agricoli riescono a percorrere gli interfilari tra le viti.

In Germania le tenute amano le vendemmie tardive e i vini che ne derivano, come gli Auslese. Le cantine producono anche dei vini dolci. I viticoltori tedeschi sono riusciti a trovare un sottile equilibrio tra lo zucchero e l’acidità: la fermentazione di questi vini dolci viene interrotta per mantenere un alto livello di zucchero residuo. Infine, la Germania è famosa anche per gli Orangeweine, ovvero vini con un aspetto che tende all’arancio. Il vino deve il colore al tipo di fermentazione, che dura da diverse settimane a diversi mesi, prima di procedere alla pressatura. Il mosto fermenta a contatto con le bucce e i vinaccioli, assumendo così uno splendido colore ambrato. Si tratta di vini tanto complessi quanto corposi, caratterizzati da note vegetali, boisé e a volte terrose...

Quali sono le regioni vinicole più rinomate?

Il vigneto tedesco è suddiviso in 13 regioni, le principali sono:

  • La Valle della Mosella: questa regione si estende lungo il corso della Mosella. Furono i Romani i primi a stabilirsi in questa zona con le loro anfore e le loro viti. Si tratta quindi della più antica regione della Germania in cui si è prodotto vino. Oggi le tenute si trovano nel cuore della valle e i vigneti migliori sfruttano i ripidi pendii esposti a sud, caratterizzati dalla presenza di terreni drenanti, costituiti d’ardesia, che immagazzinano e poi restituiscono il calore. In queste tenute nascono Riesling leggeri, poco alcolici, con aromi floreali, di frutti freschi e agrumi.
  • Nahe: in questa vasta regione, situata tra la Valle della Mosella e l'Assia Renana, ci sono più di 300 viticoltori. Le vigne sono coltivate su terreni d’ardesia rossa di matrice argillosa, di porfido, quarzo o grès. In questa zona i vini esprimono un carattere più maturo e strutturato.
  • Rheingau: la regione si estende sulle rive dei fiumi Meno e Reno ed è protetta dai rilievi del Taunus. Le condizioni climatiche sono ideali per la maturazione delle uve e la produzione di vini secchi, di buona struttura, con note di pesca matura. Sono proprio questi vini concentrati e complessi a rendere famosa la regione.
  • Rheinhessen: situata nell’area sud-occidentale del Paese, questa regione è una delle più importanti della Germania. In questa zona si coltivano sia uve a bacca bianca, sia a bacca rossa, che qui rappresentano oltre il 30% del vigneto, con presenza in particolare di: dornfelder, portugieser, spätburgunder…
  • Pfalz: questa regione, che si trova nel sud-ovest del Paese, al confine con la Francia, ospita circa 5.000 ettari di vigneti. Come la vicina regione dell’Alsazia, è un paradiso per il riesling. In quest’area sono coltivati anche il grauburgunder e il weissburgunder, che da diversi anni producono vini eccellenti, di buona concentrazione aromatica e perfetti per l'invecchiamento. Anche alcune varietà di uva a bacca rossa, come il dornfelder, sono riuscite a ritagliarsi una quota importante in questa zona.
  • Baden: la regione si trova verso l’area della Foresta Nera e produce vini corposi e ad alta gradazione alcolica. La zona è infatti caratterizzata da una buona insolazione! I vitigni a bacca rossa sono i protagonisti del territorio, in particolare lo spätburgunder, e danno vita a vini dal colore intenso, realizzati con un invecchiamento in legno.

Quali sono i migliori vini tedeschi?

Prendendo in considerazione le molte regioni tedesche, le differenti tipologie di vini e soprattutto il sistema delle denominazioni, segnaliamo alcune delle migliori tenute tedesche, premiate dalla critica e apprezzate dagli appassionati.

Cominciamo con Egon Müller, il viticoltore tedesco per eccellenza, i cui vini raggiungono il più alto livello in assoluto. La tenuta produce ottimi Prädikatswein, Kabinett, Spätlese, Auslese, Beerenauslese, Trockenbeerenauslese ed Eiswein, tanto raffinati quanto leggeri. La specialità della tenuta? I vini dolci, prodotti a partire dall’annata 1959, sono assolutamente da non lasciarsi scappare.

Passiamo alla tenuta Dr Loosen, che produce dei Riesling paradisiaci e classificati tra i migliori del Paese dalla Revue du vin de France. Nei vini profumati e precisi di Ernst Loosen è impossibile non ritrovare tutta la ricchezza del terroir della Mosella.

Sempre nella regione della Mosella, Markus Molitor, viticoltore appassionato e visionario, vero artigiano del vino, realizza cuvée complesse e armoniose, che riflettono in modo autentico i terroir di provenienza delle uve.

In precedenza abbiamo fatto riferimento alla VDP. La Prädikatweingüter, prestigiosa associazione dei migliori viticoltori tedeschi, annovera tra i suoi membri: Joh. Jos. Prüm. Un nome scelto non a caso, dal momento che questo viticoltore produce Riesling assolutamente eccezionali, sia secchi, sia dolci.

Lasciamo la Mosella per trasferirci nel Rheingau, in particolare nella tenuta Schloss Johannisberg: che produce vino da oltre 1.200 anni! Se la tenuta realizza dei veri tesori, la sua cantina è una sorta di “caverna di Alibabà”: da quasi tre secoli vi sono conservate circa 25.000 bottiglie…

 

I migliori vini tedeschi dall’ottimo rapporto qualità/prezzo

Tra i vini tedeschi per occasioni un po’ più informali e dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, consigliamo le cuvée d’ingresso delle tenute Dr. Loosen e Markus Molitor.