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Côtes du Jura La Queue du Renard Berthet-Bondet 2022 - Lotto di 1 bottiglia - 0
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Côtes du Jura La Queue du Renard Berthet-Bondet 2022

Frutti rossiVino gastronomicoVini insoliti
A

13%

0.75L

Intensità

Fruttato, morbido e deliziosamente succoso, questo vino rosso dello Jura si sposa molto bene con un bel taglio di carne rossa.

Maggiori informazioni

Questo assemblaggio di pinot noir, poulsard e trousseau è stato sottoposto a una breve macerazione e alla diraspatura prima di essere affinato per un anno in vasche d’acciaio inox. Grazie a questa scelta, esprime una bella ricchezza aromatica fruttata, un sorso morbido, ampio e di grande delicatezza. Delizioso con carni rosse o grigliate.

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Presentazione

Côtes du Jura La Queue du Renard Berthet-Bondet 2022

La cuvée

Questo assemblaggio di pinot noir, poulsard e trousseau è stato sottoposto a una breve macerazione e alla diraspatura prima di essere affinato per un anno in vasche d’acciaio inox. Grazie a questa scelta, esprime una bella ricchezza aromatica fruttata, un sorso morbido, ampio e di grande delicatezza. Delizioso con carni rosse o grigliate.

Informazioni sulla tenuta: Berthet-Bondet

La tenuta Berthet-Bondet è relativamente recente, in quanto è stata creata nella metà degli anni ‘80, e i coniugi Berthet-Bondet non provengono da famiglie di viticoltori. I genitori di Jean Berthet-Bondet lavoravano nel settore dell’artigianato nei pressi d’Oyonnaux, culla della famiglia, e successivamente nella piccola industria (occhiali). Ma ben presto, Jean Berthet-Bondet scelse di seguire un cammino differente, studiando agronomia a Montpellier. Qui conobbe Chantal, che sarebbe poi diventata sua moglie. Poco più avanti, nel 1985, questo attaccamento alla terra si concretizzò in un tirocinio, a cui seguì il trasferimento a Château-Chalon. Chantal continuò a lavorare al Liceo Agricolo di Montmorot, e successivamente come ingegnere agronomo presso la Direzione Regionale dell’Agricoltura. La casa fu acquistata nel 1984 e le prime vendemmie ebbero luogo l’anno successivo. La parte centrale dell’edificio, con la sua cantina a volta, risale al XVI secolo. Negli anni, ha accolto generazioni di viticoltori ed è stata oggetto di lavori di ampliamento. Nel 1986 venne creata una tinaia nell’antica grangia. L’anno successivo fu costruita una cantina da invecchiamento di 400 m2, e nel 1997 venne aggiunta al complesso una cantina per lo stoccaggio e l’etichettatura. Il 1° gennaio 2012, Chantal si ritirò dalle funzioni pubbliche, assumendo un nuovo staff per la gestione della parte amministrativa. Anche Hélène, la figlia di Jean, lavora oggi nella tenuta. Il vigneto si estende su una superficie di 15 ettari, ripartiti nelle regioni di Château-Chalon e Côtes du Jura, e comprende diversi vitigni, tra cui savagnin, chardonnay, trousseau, poulsard e pinot noir. Dal 2013 è certificato biologico e viene coltivato con la massima attenzione. La tenuta produce vini fruttati, puri, freschi e carezzevoli, ed è diventata un fondamentale e apprezzato punto di riferimento dei vini dello Jura.

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