Pittore diplomato all’Accademia di Belle Arti e nato in una famiglia di artisti, Bibi Graetz scopre la sua passione per il vino alla fine degli anni ’90. Nel 2000 fonda la sua tenuta nel borgo di Vincigliata, sulla collina di Fiesole, sopra Firenze. Il suo amore per le vecchie vigne lo porta a riunire numerose parcelle sparse in tutta la Toscana, per un totale di 80 ettari, con ceppi che in alcuni casi superano gli 80 anni di vita. I suoi vini rossi provengono da vitigni toscani come sangiovese, canaiolo e colorino, mentre per i bianchi Bibi ha scelto di valorizzare l’eccezionale patrimonio dell’Isola del Giglio, al largo della Toscana, dove viti di ansonica affondano le radici a breve distanza dalla riva, sferzata dai venti.
In vigna come in cantina, il viticoltore adotta un approccio naturale: le fermentazioni avvengono spontaneamente in vasche aperte e l’invecchiamento in barrique usate. Ne nascono vini luminosi ed espressivi, le cui etichette portano la firma del talento del produttore.

Questo Sangiovese ricorda un buon Bourgogne di una grande annata. La limpida freschezza accompagna aromi terrosi, di frutti a bacca nera e di funghi. Il tutto è completato dalla consueta intensità dei vini toscani.