Il vino scorre nelle vene della famiglia Redde da quasi 400 anni: Michel Redde fa risalire le origini vitivinicole della sua famiglia a Pouilly-sur-Loire al 1630. Quando lui e sua moglie Simone hanno rilevato la tenuta, hanno notevolmente ampliato l’azienda acquistando nuove parcelle e costruendo La Moynerie, una cantina di degustazione che accoglie i visitatori che arrivano dalla strada nazionale 7. Anche il figlio Thierry ha pensato in grande, ristrutturando la cantina nel 2001 con una disposizione su 3 piani, in modo da procedere con la vinificazione per gravità. Nei vigneti, Michel Redde, suo figlio e i suoi nipoti Sébastien e Romain, coltivano sauvignon blanc a Pouilly-Fumé e chasselas nella denominazione Pouilly-sur-Loire. I terreni argillosi-calcarei donano sostanza ed eleganza ai loro vini. Tutti si prendono cura dei 42 ettari di vigneto, che stanno gradualmente convertendo all’agricoltura biologica. Il Domaine Michel Redde et Fils ha individuato rapidamente le peculiarità di ciascun terroir e ha realizzato selezioni parcellari per valorizzarne tutte le sfumature.

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Il sauvignon di questa cuvée proviene dalla nuova parcella della tenuta chiamata “Barre à mine”, che si trova sul sito di un’antica cava di selce rossa. Il suo nome si deve ai lavori di impianto che sono stati realizzati non con il piccone, bensì con una spranga di ferro! In cantina, il vino invecchia 14-16 mesi su fecce fini all’interno di grandi botti di legno e demi-muid. Segue poi una fermentazione alcolica tra 18 e 20°C. Capace di invecchiare da 15 a 20 anni, merita un passaggio in caraffa prima della degustazione, per esaltarne al meglio la mineralità pura, il profilo speziato e salino e soprattutto la persistenza!