



Alsace Pinot Noir Bollenberg Valentin Zusslin (Domaine) 2020
13%
0.75L
Intensità
Realizzato pensando a un affinamento di circa quindici anni, questo Pinot Noir alsaziano biodinamico è caratterizzato da un’intensa e piacevole freschezza.
Maggiori informazioniLe uve di pinot noir utilizzate per realizzare la cuvée, provengono da vigne che traggono gli elementi necessari al loro sostentamento da terreni composti da argilla e calcare oolitico del Bollenberg. In cantina il lavoro è meticoloso e viene condotto con l’intento di creare un vero vino di terroir. Le uve macerano a contatto con le bucce per due settimane in tini troncoconici. Il vino matura poi in grandi botti e barrique per un anno e tre mesi. È bene sottolineare che in questo processo d’affinamento non vengono utilizzati legni nuovi. Il risultato è un vino dal frutto delizioso e connotato da tannini sottili. Realizzato pensando a un affinamento di circa quindici anni, si distingue per profumi di amarena, arancia sanguinella e spezie dolci. Il sorso è connotato da una piacevole mineralità, che accompagna verso un finale fresco.
Informazioni sulla tenuta: Valentin Zusslin
Partiamo in direzione di Orschwihr, a sud di Colmar, dove la famiglia Zusslin coltiva i suoi 18 ettari di vigne ripartite in 9 varietà tradizionali dell’Alsazia. La tenuta - fondata nel 1691 da Jodocus Cisle, uno dei capostipiti della famiglia - è oggi gestita dai nipoti di Valentin, Jean-Paul e Marie Zusslin, che tramandano con passione il savoir-faire di 13 generazioni di viticoltori. I due hanno ripreso le redini della tenuta nel 2000, facendosi distinguere per la “la loro passione, il loro carisma e la loro attenzione ai dettagli e al lavoro ben fatto” secondo la Revue du Vin de France. Non a caso, la tenuta è stata anche fortemente acclamata dalla critica e dalle guide enologiche.
Il Domaine Valentin Zusslin applica i principi dell’agricoltura biologica (certificata dal 1997) e biodinamica (dal 2000) nei suoi splendidi terroir: Bollenberg, Clos Liebenberg e Grand Cru Pfingstberg. Dall’annata 2012 le vigne sono coltivate con l’aratro e la tenuta si è cimentata anche nell’agrosilvicoltura, installando alveari e trespoli per favorire la diversità delle specie e degli ecosistemi. Una filosofia davvero “esemplare”, secondo la Revue de Vin de France, che si traduce in vini bianchi puri e cristallini, e vini rossi strutturati ideali per l’invecchiamento.




