Presentazione

Corton-Charlemagne Grand Cru Coche Dury (Domaine) 1996

La cuvée

Il Corton-Charlemagne di Coche-Dury possiede una rara intensità e un carattere generosamente fruttato. All'olfatto si percepiscono ovviamente i sentori di noce e di nocciola, un vero marchio di fabbrica olfattivo del Domaine Coche-Dury. La struttura è ricca per la denominazione ma il Corton-Charlemagne è ancora più raffinato dei Meursault della tenuta. L'ideale è un invecchiamento che va dai 10 ai 20 anni.

Informazioni sulla tenuta: Coche-Dury

La storia del Domaine Coche-Dury prende vita all’inizio del ‘900, ma è solo negli anni ‘60 che la tenuta inizia veramente a far parlare di sé grazie alle iniziative di Georges Coche, figlio di Jean-François, che decise di iniziare a commercializzare direttamente in bottiglia i vini della tenuta. Nel 1975 Jean-François Coche assunse la guida della tenuta e, sposando Odile Dury, le conferì l’attuale nome.Dal 2010 ha passato il testimone al figlio Raphaël, al suo fianco già dal 1997.
Il vigneto si estende su 10 ettari, di cui 7,8 piantati a chardonnay e aligoté. Solo 2,5 ettari sono dedicati al pinot noir, da cui provengono vini rossi anch’essi molto ricercati. La maggior parte delle vigne si trova a Meursault, ma anche a Pommard, Auxey-Duresses, Puligny-Montrachet e nel Grand Cru Corton-Charlemagne. I suoli sono lavorati con arature, le rese sono limitate e non viene utilizzato alcun pesticida.
In cantina, Raphaël predilige una vinificazione che esalta l’espressione naturale del terroir senza mai alterarla: pressatura delicata, utilizzo della tradizionale canna di travaso a due beccucci e bâtonnage regolare durante l’invecchiamento di un anno in botti (la metà delle quali rinnovate ogni anno).
Lo stile è inimitabile: vini puri ed eleganti, con aromi di fiore della vite e nocciola tostata, dalla finezza e persistenza fuori dal comune. Il talento straordinario di Raphaël Coche-Dury gli ha valso una reputazione senza eguali.
Purtroppo i suoi vini sono troppo rari per accontentare tutti gli appassionati che vorrebbero degustarli. Tuttavia, tutti gli amanti dei grandi chardonnay dovrebbero riuscire ad assaggiarli almeno una volta nella vita.