La qualità del vino di Durfort è nota fin dalla fine del XVIII secolo, e Thomas Jefferson, ambasciatore in Francia e futuro presidente degli Stati Uniti, lo nomina nei suoi affascinanti diari di viaggio insieme a Lafite, Latour e Margaux. La classificazione del 1855 confermerà l'opinione di questo grande intenditore attribuendogli il livello di Second Cru Classé. Il vigneto è composto da diversi appezzamenti ed è circondato dalle vigne di Château Margaux. Per molto tempo la tenuta ha prodotto vini non all’altezza di un Second Cru Classé, ma l'arrivo di François Lurton alla sua guida, ha segnato un innegabile punto di svolta nella storia di questa bellissima proprietà. Dal 2016, Durfort Vivens ha ottenuto la certificazione Demeter. Questo testimonia l'impegno dei nuovi proprietari per creare grandi vini.

Ecco un vino che si distingue dai suoi vicini e dagli altri Grand Cru Classé del 1855. È evidente che dall’arrivo di Gonzague Lurton nel 1992, la qualità di questo Margaux ha continuato a progredire, raggiungendo le vette della denominazione. La chiave del suo successo? L’umiltà. Umiltà di lasciare che sia la natura a guidare l’uomo, comunicandogli le proprie esigenze. Per questo motivo, i vitigni sono coltivati secondi i principi della biodinamica, con certificazione ottenuta nel 2016. In cantina, le barrique usate sono state sostituite dal 2018 con giare in terracotta. Una tecnica di vinificazione che assicura un apporto di solfiti minimo. E ciò con un obiettivo: permettere ai tannini di addolcirsi, ma lasciare anche che gli aromi floreali primari possano esprimersi con grazia. Eleganza e finezza: due termini che descrivono a meraviglia questo vino. Si apprezza volentieri in gioventù, ma data la sua natura di Grand Cru, la sua vocazione all’invecchiamento farà sì che abbia molte cose da raccontare dopo qualche anno di riposo in cantina.