



Chambolle-Musigny Antoine Lepetit de la Bigne 2023
13%
0.75L
Intensità
Uno Chambolle-Musigny raffinato, caratterizzato da aromi floreali e di frutti rossi, con un profilo gustativo setoso e un finale persistente.
Maggiori informazioniIl terroir di Chambolle-Musigny si distingue per i suoi terreni ricchi di calcare e ciottoli, che garantiscono alle vigne un drenaggio eccellente. Queste condizioni conferiscono ai vini una mineralità distintiva e una struttura delicata. Le parcelle godono di un’esposizione ideale, che favorisce la maturazione omogenea delle uve. Antoine Lepetit de la Bigne, viticoltore impegnato in pratiche rispettose dell’ambiente, predilige l’agricoltura biodinamica, che promuove la biodiversità e la vitalità del suolo. La vendemmia viene effettuata manualmente per preservare l’integrità dei grappoli, mentre la fermentazione, innescata dai lieviti indigeni, avviene in vasche aperte ed è seguita da un periodo di riposo di 18 mesi in barrique di rovere francese, che donano al vino complessità e profondità.
La cuvée presenta un luminoso color rubino e al naso si esprime con intensi aromi di amarene e violetta, accompagnati da delicate sfumature speziate. Al palato, l’attacco è delicato e vira verso una trama vellutata, retta da tannini setosi e da un’acidità perfettamente integrata. Il finale è persistente e impreziosito da tocchi minerali e da un accenno di sottobosco.
Presentazione
Chambolle-Musigny Antoine Lepetit de la Bigne 2023
La cuvée
Il terroir di Chambolle-Musigny si distingue per i suoi terreni ricchi di calcare e ciottoli, che garantiscono alle vigne un drenaggio eccellente. Queste condizioni conferiscono ai vini una mineralità distintiva e una struttura delicata. Le parcelle godono di un’esposizione ideale, che favorisce la maturazione omogenea delle uve. Antoine Lepetit de la Bigne, viticoltore impegnato in pratiche rispettose dell’ambiente, predilige l’agricoltura biodinamica, che promuove la biodiversità e la vitalità del suolo. La vendemmia viene effettuata manualmente per preservare l’integrità dei grappoli, mentre la fermentazione, innescata dai lieviti indigeni, avviene in vasche aperte ed è seguita da un periodo di riposo di 18 mesi in barrique di rovere francese, che donano al vino complessità e profondità.
La cuvée presenta un luminoso color rubino e al naso si esprime con intensi aromi di amarene e violetta, accompagnati da delicate sfumature speziate. Al palato, l’attacco è delicato e vira verso una trama vellutata, retta da tannini setosi e da un’acidità perfettamente integrata. Il finale è persistente e impreziosito da tocchi minerali e da un accenno di sottobosco.
Informazioni sulla tenuta: Antoine Lepetit de la Bigne
Antoine Lepetit de la Bigne, allievo dell’École Polytechnique di Parigi, ingegnere agronomo ed enologo, è diventato un appassionato di enologia all’inizio degli anni ’90, per poi interessarsi all’agricoltura biodinamica. Solo in seguito ha iniziato a dedicarsi alla consulenza in viticoltura, accompagnando le tenute verso pratiche più sane e qualitative. Tra il 2007 e il 2015 ha collaborato in particolare con Anne-Claude Leflaive.
Nel 2021 ha deciso di mettersi in proprio e di avviare la sua produzione, nonostante un inizio complicato a causa del gelo primaverile che ha colpito la vendemmia di quell’anno. Per effettuare la vinificazione e l’invecchiamento delle sue cuvée seleziona con attenzione i viticoltori con cui collabora. Il suo approccio tradizionale si basa su fermentazioni lunghe che possono durare fino a sei mesi, fermentazione malolattica, affinamento sui lieviti per un anno e riposo di tre mesi in vasche di acciaio inox. Per produrre vini espressivi fin dalla giovinezza, utilizza una dose molto bassa di solforosa (talvolta 30 mg/l di SO2 totale). Per la maggior parte dei vini non utilizza la tecnica del collaggio e realizza una leggera filtrazione, mentre l’invecchiamento avviene in vari contenitori come barrique, grandi botti, anfore di porcellana o ceramica.
All’inizio del 2025 ha rilevato un ettaro di AOC Bourgogne a Puligny-Montrachet per iniziare a vinificare personalmente le sue uve.




