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Vini in vendita: Antoine Lepetit de la Bigne

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Antoine Lepetit de la Bigne

Una micro-attività di négoce gestista da un vero e proprio appassionato di vini: Antoine Lepetit de la Bigne. Partite alla scoperta di questa piccola perla della Borgogna.

Antoine Lepetit de la Bigne, allievo dell’École Polytechnique di Parigi, ingegnere agronomo ed enologo, è diventato un appassionato di enologia all’inizio degli anni ’90, per poi interessarsi all’agricoltura biodinamica. Solo in seguito ha iniziato a dedicarsi alla consulenza in viticoltura, accompagnando le tenute verso pratiche più sane e qualitative. Tra il 2007 e il 2015 ha collaborato in particolare con Anne-Claude Leflaive.
Nel 2021 ha deciso di mettersi in proprio e di avviare la sua produzione, nonostante un inizio complicato a causa del gelo primaverile che ha colpito la vendemmia di quell’anno. Per effettuare la vinificazione e l’invecchiamento delle sue cuvée seleziona con attenzione i viticoltori con cui collabora. Il suo approccio tradizionale si basa su fermentazioni lunghe che possono durare fino a sei mesi, fermentazione malolattica, affinamento sui lieviti per un anno e riposo di tre mesi in vasche di acciaio inox. Per produrre vini espressivi fin dalla giovinezza, utilizza una dose molto bassa di solforosa (talvolta 30 mg/l di SO2 totale). Per la maggior parte dei vini non utilizza la tecnica del collaggio e realizza una leggera filtrazione, mentre l’invecchiamento avviene in vari contenitori come barrique, grandi botti, anfore di porcellana o ceramica.
All’inizio del 2025 ha rilevato un ettaro di AOC Bourgogne a Puligny-Montrachet per iniziare a vinificare personalmente le sue uve.

Antoine Lepetit de la Bigne, allievo dell’École Polytechnique di Parigi, ingegnere agronomo ed enologo, è diventato un appassionato di enologia all’inizio degli anni ’90, per poi interessarsi all’agricoltura biodinamica. Solo in seguito ha iniziato a dedicarsi alla consulenza in viticoltura, accompagnando le tenute verso pratiche più sane e qualitative. Tra il 2007 e il 2015 ha collaborato in particolare con Anne-Claude Leflaive.
Nel 2021 ha deciso di mettersi in proprio e di avviare la sua produzione, nonostante un inizio complicato a causa del gelo primaverile che ha colpito la vendemmia di quell’anno. Per effettuare la vinificazione e l’invecchiamento delle sue cuvée seleziona con attenzione i viticoltori con cui collabora. Il suo approccio tradizionale si basa su fermentazioni lunghe che possono durare fino a sei mesi, fermentazione malolattica, affinamento sui lieviti per un anno e riposo di tre mesi in vasche di acciaio inox. Per produrre vini espressivi fin dalla giovinezza, utilizza una dose molto bassa di solforosa (talvolta 30 mg/l di SO2 totale). Per la maggior parte dei vini non utilizza la tecnica del collaggio e realizza una leggera filtrazione, mentre l’invecchiamento avviene in vari contenitori come barrique, grandi botti, anfore di porcellana o ceramica.
All’inizio del 2025 ha rilevato un ettaro di AOC Bourgogne a Puligny-Montrachet per iniziare a vinificare personalmente le sue uve.