Fondato nel 1975 da Chantal Lescure (proprietaria anche della celebre azienda borgognona di stampaggio SEB) e Xavier Machard de Gramont, il Domaine Chantal Lescure è una proprietà di famiglia che oggi appartiene ai due figli: Aymeric e Thibault Machard de Gramont. Nel 1996, anno della scomparsa di Chantal Lescure, Aymeric ha preso le redini dell’azienda, ripensando a tutta l'organizzazione della tenuta e in particolare al modo di lavorare in vigna. Ha deciso di assumere François Chavériat come responsabile della cantina, che ha introdotto un metodo di lavoro fondato sull’unione di tradizione e innovazione. Una scelta che dal 1997 ha indirizzato la tenuta verso un’agricoltura biologica e successivamente anche al raggiungimento della certificazione Bio (2009). La tenuta coltiva e gestisce direttamente19 ettari di vigne, che si estendono dalla Côte de Nuits alla Côte de Beaune; partendo da nord dalle colline di Dijon fino ad arrivare a sud a Meursault. I vini sono apprezzati per la loro finezza e i tannini potenti dei rossi richiedono qualche anno di affinamento per integrarsi meglio al corpo del vino.

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Questo Pommard nasce nel Premier Cru Les Bertins e, più precisamente, da una parcella di pinot noir di un solo ettaro. È il frutto di vecchie vigne che si trovano nella zona sud del territorio comunale di Pommard, ai piedi della collina, non lontano dai vigneti della denominazione Volnay. Le viti affondano le radici in terreni composti da calcare bruno, che poggiano su un substrato di dure rocce di natura calcarea e detriti pietrosi.
Per la sua produzione, la tenuta ha scelto di seguire dei principi di coltivazione particolarmente rigorosi, certificati in agricoltura biologica dal 2009, e una vinificazione delicata, rispettosa dell'identità del terroir. Le uve sono sottoposte a una macerazione della durata di alcuni giorni, prima di iniziare la fermentazione, realizzata con utilizzo di soli lieviti indigeni. Il vino rimane nelle vasche per tre o quattro settimane, con periodiche follature, in modo da estrarre una buona materia. Si procede quindi all’affinamento del vino sui lieviti in botti di rovere per circa 20 mesi, con una percentuale di legno nuovo attentamente calibrata, che varia tra il 30 e il 50%. Alla degustazione, il vino si presenta di un bel colore rosso rubino e sprigiona aromi di frutti a bacca nera, completati da cenni leggermente tostati, tipici della maturazione in legno. Dopo un buon periodo di affinamento in bottiglia, il vino si arricchirà di note di cuoio, cacao, selvaggina e la sua tessitura diventerà più raffinata, guadagnando anche in ampiezza.