Sono ormai vent’anni che la tenuta Bernard Bonin lavora con la massima discrezione, producendo grandi vini della Côte de Beaune grazie ad un know-how antico e ad una buona dose di saggezza contadina. A capo dell’azienda vi sono Véronique Bonin e il marito Nicolas Bernard, che portano avanti un approccio biologico e biodinamico e una vinificazione naturale con un unico obiettivo: esprimere la quintessenza del terroir d’origine e l’annata. Va detto che Véronique Bonin ha ereditato il know-how vinicolo dalla sua famiglia, mentre dal padre ha ricevuto una ventina di ettari dei più bei terroir della Côte de Beaune, a Meursault e a Puligny-Montrachet.
Lontano dalle convenzioni, questa coppia appassionata porta avanti il proprio lavoro con ottimismo e caparbietà. Le malattie non sono viste come un fallimento, bensì come un messaggio inviato dalle piante. Inoltre, ogni botte è consacrata ad una cuvée particolare, per far sì che i vini si esprimano naturalmente. Questi ultimi vengono imbottigliati senza collaggio né filtrazione allo scopo di preservarne sostanza, intensità e autenticità. Come si evince, questi vini sono dei veri capolavori, che raccomandiamo caldamente per il loro equilibrio tra grasso, tensione e mineralità.

Non sorprende che questo Meursault Vieilles Vignes provenga dai vigneti più anziani della tenuta, che hanno circa sessant'anni d’età e sono coltivati secondo i principi biologici e biodinamici in due distinti terroir: il Château e Sous la Velle. Le vigne beneficiano della profondità del terreno, per scendere con le radici e trarre dal suolo i loro nutrienti, nonché freschezza ed energia. Le piante donano acini piuttosto piccoli e concentrati, che l'azienda vinifica con cura. Gli interventi in cantina sono ridotti allo stretto necessario, in modo da rispettare la materia prima, che deve esprimere sia la personalità dell’annata, che le caratteristiche del terroir.
Il vino si presenta di colore oro chiaro con riflessi verdi. Il bouquet esprime aromi di frutta a polpa bianca (pera, mela, pesca di vigna), frutta secca (mandorla, nocciola), fiori bianchi (giglio, caprifoglio), pasticceria e crosta di pane. Al palato è connotato dagli stessi aromi, che si esprimono in un registro che bilancia mineralità e morbidezza. Vi consigliamo di assaporare questa cuvée durante i suoi primi dieci anni e di abbinarla a piatti generosi.