Il Domaine Labet si trova all'estremità meridionale del vigneto dello Jura, nella zona sud di Revermont, nella Combe de Rotalier, ed è stato fondato nel 1974 Alain e Josie Labet. Attualmente è gestito dai loro figli: Julien, Romain e Charline, che coltivano 14 ettari di vigne, suddivisi in 45 appezzamenti, situati nel territorio di quattro comuni. Seguendo una filosofia tesa a valorizzare ogni singola parcella, coltivano piccoli vigneti di 15-80 are, ognuno dei quali esprime il carattere di un particolare terroir, di un lieu-dit e di un vitigno. Le vigne hanno un'età media compresa tra i 50 e i 100 anni, sono il frutto di una selezione massale e sono coltivate da molti anni seguendo i principi dell’agricoltura biologica (con certificazione dalla vendemmia 2016). Julien, Romain e Charline possiedono una vera e propria sensibilità artistica e poetica. In cantina, l'idea è di lasciare che la natura si esprima liberamente, favorendo le fermentazioni spontanee e limitando l’utilizzo degli additivi alla sola solforosa (in dosi infinitesimali). I vini vengono affinati sui lieviti in barrique da 228 litri, di età compresa tra i quattro e i quindici anni, senza procedere a chiarifica e spesso senza filtrazione. La tenuta propone 18 cuvée frutto di singole parcelle, che prendono il nome dai lieu-dit d’origine. I vini sono realizzati fondamentalmente con chardonnay e savagnin per quanto riguarda i bianchi; con poulsard, pinot noir, trousseau e gamay (ouillés e non ouillés) per i rossi. Sono vini in grado di suscitare emozioni autentiche in chi ha la fortuna di assaggiarli, data la loro rarità e la grande richiesta.

Per saperne di più sulla tenuta, leggi l'articolo che le abbiamo dedicato sul nostro blog.

Lo chardonnay che compone questa cuvée è frutto di un sapere antico di cui la famiglia è portatrice. Le vigne sono coltivate secondo i metodi biologici, è la vinificazione si svolge con una bassissima dose di solforosa. Il vino è stato poi invecchiato seguendo una procedura molto particolare, che prevede un periodo di affinamento di 4 anni, di cui tre sous volie. Una tecnica che si ispira alla produzione del Vin Jaune (il quale viene invecchiato 6 anni e 3 mesi sotto velo)
e che conferisce al vino una ricchezza e un’ampiezza straordinarie. Il palato è quindi ampio e generoso, con note di frutti a polpa bianca tipiche del vitigno e sfumature di noce, curry e fiori gialli apportate dal metodo di vinificazione.
Consigliamo di aprire la bottiglia dopo qualche tempo dalla vendemmia per consentire al vino di guadagnare in maturità. A tavola si sposerà bene con piatti della gastronomia regionale, ad esempio un pollo con spugnole al Vin Jaune o un formaggio Comté stagionato.
Attenzione però: questa perla rara (la produzione è limitata) va degustata tra intenditori.