Tenuta storica della denominazione Bandol (le vigne esistevano già sotto il regno di Luigi XV), il Domaine Tempier deve il suo sviluppo a Léonie Tempier, che, alla fine del XIX secolo, ha ripiantato le vigne alla fine della crisi provocata dalla fillossera. Dal 1940 è la famiglia Peyraud che continua a tenere alto il nome di questa proprietà. Oggi possiede 30 ettari di vigneto in tre comuni - Le Castellet, Le Beausset e La Cadière - e produce esclusivamente vini a denominazione Bandol, di cui una grande maggioranza rossi, un terzo rosati e alcuni bianchi. Le parcelle beneficiano di un clima caldo con le influenze marittime di Bandol. Le vigne si trovano su suoli di rocce calcaree, perfetti per le esigenze della mourvèdre. Eleganti e potenti, i rossi sono destinati al lungo invecchiamento.

Questa mitica cuvée del Domaine Tempier è composta per il 75% da mourvèdre, al quale vengono aggiunti altri vitigni come grenache, cinsault, carignan oppure syrah. Questo vino viene prodotto da uve di vigne di circa 35-40 anni di età, che crescono su terreni argilloso-calcarei oppure di marne calcaree e sabbiose risalenti al Triassico.
Dopo la vendemmia le uve vengono cernite una seconda volta prima di essere diraspate e pigiate e lasciate fermentare dalle 3 alle 4 settimane, tramite l’azione dei lieviti indigeni presenti negli acini. Il vino viene poi lasciato maturare in botti di legno per 18 mesi.
Per assaporare la complessità e la ricchezza di questo straordinario vino, consigliamo di lasciarlo riposare dai 5 ai 15 anni prima di degustarlo. In questo modo rivelerà appieno le note fruttate con rimandi di tabacco e sottobosco.
Curiosità: sulle etichette dell’annata 2017 figura la scritta “Pour Lulu” (“Per Lulu”): è un omaggio a Lucie Tempier, simbolo della tenuta.